MUSICAMDO JAZZ ORCHESTRA & ALESSANDRA DORIA  "Grande grande grande Mina"
   (2023 )

La Musicamdo Jazz Orchestra è una big band, nella quale l'elemento prevalente sono i fiati: 1 flauto, 1 clarinetto, 4 trombe, 6 sax, 5 tromboni, più gli altri (chitarra elettrica, sezione ritmica, pianoforte). Il classico sound del “brass ensemble”, che carica di energia qualunque musica tocchi. E con gli arrangiamenti di Massimo Morganti e Pierfrancesco Ceregioli, la Musicamdo rivisita il repertorio cantato da Mina, interpretata da Alessandra Doria.

La cantante canta davvero molto bene, ma l'attenzione (e la durata maggiore nei brani) va a finire sull'orchestrazione, e sulle fasi di assolo. Diverse canzoni assegnate a Mina avevano già un sentore jazz, ma il vestito elegante qui viene messo anche a canzoni in origine più semplici come “Amor mio” (tradotto per i musicisti: con eleganza intendo che abbiamo armonie di settima maggiore, nona e undicesima come piovesse, anche laddove non c'erano). Forse “Amor mio” ne esce un po' appesantita, ma forse è che quando l'autore è Lucio Battisti, diventiamo sempre un po' talebani... “Città vuota” invece si ritrova a suo agio, perché diventa un brano metropolitano, con la sua chitarra wah-wah e i ricami di flauto, che farebbero contento Yuji Ohno.

“La pioggia di marzo” resta inalterata, nel suo groove latino, ma altrove Morganti e Ceregioli si prendono diverse libertà. In “Un anno d'amore” ad esempio, il ritornello viene armonicamente risolto in maniera diversa, e ad un certo punto nel momento strumentale ci hanno addirittura nascosto Shostakoviç. Su “E penso a te”, il leggendario “parara parappa” viene assegnato ai tromboni, e quando la canzone sembra finita, si concedono una ripartenza, per permettere al chitarrista di intessere un assolo rock. Chissà se si sono ispirati all'idea dei Battisti Project, nel fare l'assolo in quella canzone, o se è un'idea che circola nelle menti di più chitarristi.

Menzione particolare per la super canzone “Se telefonando”, vista la recente scomparsa di Maurizio Costanzo, co-autore del testo, ma anche ricordando la musica di Ennio Morricone; e anche qui i brass compiono bene il loro mestiere di esaltazione. “Nessuno” chiude con un festoso swing un divertito tributo alla canzone italiana. (Gilberto Ongaro)