LIFESTREAM "Alter echo"
(2023 )
Non capita spesso di togliere un CD dal lettore dopo il primo ascolto e di restarne entusiasti, trovandosi poi in giornata a riecheggiarne i motivi principali… evidente frutto di un songwriting ispirato e molto ben congegnato. E non si sta parlando del festival di Sanremo, un evento mediatico trasformatosi negli ultimi anni da storico palcoscenico della musica popolare italiana ad arena dove vengono propagati i più comuni e triti stereotipi di una postmodernità liquida (per dirla con Bauman) decadente e malata, connessa con una qualità artistica assai discutibile, ma di un gruppo, i LifeStream (Alberto Vuolato, chitarre; Andrea Franceschini, piano, tastiere, cori; Andrea Cornuti, basso, cori; Paolo Tempesti, batteria, percussioni, voce), operante nel cosiddetto “underground”, ovvero in una realtà dove pullulano i migliori fermenti artistici e i talenti musicali trasversali ai vari generi, fuori dagli abbaglianti riflettori dell’industria musicale. Un doveroso (ap)plauso dunque a quelle etichette indipendenti (nel caso, Lizard Records, non certo nuova a queste operazioni) che spesso fra mille difficoltà, con competenza e passione, rendono visibili e valorizzano i loro artisti.
Uscito dopo quattro anni dal loro (ottimo) esordio (''Diary'', 2018), questo nuovo lavoro, composto da 13 tracce suddivise in tre capitoli (''Ego'', ''Omnis'', ''Echo''), ci regala un progressive moderno, denso di atmosfere ariose guidate da synth spumeggianti, intervallate da momenti più “hard-prog” a suon di chitarroni e hammond puntualmente supportati da una ritmica ad hoc, nonché da dosati momenti più intimistici (anche acustici). I suoni risultano molto ben curati e mai lasciati al caso, così come la registrazione del disco unitamente ad un artworking di tutto rispetto, elementi non certo di contorno ma strutturali.
Le preferenze dello scrivente per le band nostrane sono rivolte alla nobile lingua italica rispetto a quella (dominante) anglofona… ma sappiamo che è una scelta, comunque rispettabile, legata ad una serie di complessi fattori musicali e non solo. Se son rose tricolori fioriranno, se no… va bene lo stesso. Avanti tutta: bravi! (MauroProg)