NUITH "Ode to beauty and chaos"
(2023 )
Immaginatevi dei gran Bartender, non barman, visto che Google li identifica poco adatti ai locali moderni come discoteche e Club, e dover servire un cocktail molto democratico per un pubblico un filo su di età. Cosa fareste? Un Negroni? Bene, credo che ai Nuith con questo semplice EP, ''Ode to beauty and chaos'', abbiano realizzato un buon Negroni.
Prendete infatti un 40% di Depeche Mode, un 20% di Pet Shop Boys, un 10% di Talking Heads, 10% di Tears for Fears, 5% di Eurythmics e il restante 15% dividetelo tra Mike Oldfield, Ultravox e Joy Division, agitate o mescolate, decidete voi, e vi uscirà il nuovo lavoro di Fred Nout e Alexia Charoud.
Sei tracce piene di riferimenti musicali anni '80-'90, synth e suoni che non faranno altro che ricordarvi qualcosa di già sentito, di già vissuto…
Disco quindi che si fa ascoltare, che ti prende e ti riporta alle prime uscite in discoteca, alle domeniche pomeriggio con gli amici a fumare nella cantina, a limonare e divertirsi. Anni '80 Baby, quando si socializzava dal vivo e ci si vestiva di nero per sembrare più grandi, non come oggi che si chatta e si flirta a distanza.
Se devo quindi fare una critica al disco è che non ci fa ascoltare nulla di nuovo, nulla di originale (ascoltate ''White Shadow'' dal minuto 2:05): ma, nel complesso, si fa ascoltare e si apprezza, anche per il missaggio e per la pulizia dei suoni.
Poi lo si mette lì sullo scaffale, pronto per essere ascoltato in un momento di malinconia ripensando ai bei tempi passati... (Marco Camozzi)