KODEX  "Breakdown"
   (2023 )

Un duo pianoforte ed elettronica, per una musica eterea. Uscito per Filibusta Records, “Breakdown” suona così. Il pianista Donatello D'Attoma improvvisa, assieme a Massimo Bonuccelli che dialoga con lui tramite impulsi, arpeggi, ed effetti. Questa sessione prevede brani nuovi, ma anche rivisitazioni di tre brani noti: la melodia di “The model” dei Kraftwerk, trasferita al pianoforte assume toni impressionistici, à la Yann Tiersen. “Elegie” di Debussy viene mantenuto pressoché simile ai tasti bianchi e neri, ma l'intervento di Bonuccelli lo fa sembrare un dialogo con una IA. Il terzo brano rielaborato è jazz, “Darn that dream”, di Jimmy Van Heusen, qui dissolto in una nube azzurra à la Vangelis.

Si sente che la titletrack, “Breakdown”, ha la struttura di un'improvvisazione: inizia da uno spunto di accordo sospeso di D'Attoma, e gradualmente Bonuccelli inizia a proporre risposte elettroniche sempre più complesse. Al che, anche il pianista inizia a modificare la propria idea. Entrambi però proseguono in maniera garbata, senza shock. “Irrational flight” rende il dialogo più curioso, perché il pianista propone sequenze armoniche più complesse, con dissonanze e passaggi jazz. Di contro, l'elettronica si fa più colorata, fino a far partire sequenze ritmiche, alle quali Donatello risponde con una melodia agitata. Inafferrabile, ma è il pezzo più intrigante.

“The man and his tales” parte con un'idea più delicata, su ritmo in 7/4. Il finale “Touch! Mars 2021” è lasciato completamente a Bonuccelli, sviluppando una texture partendo da un suono che simula l'atterraggio sul pianeta rosso. Più che chiedersi dove collocare questa musica, viene da chiedersi dove “applicarla”, come un'app. Sembra adatta a sonorizzare eventi visual, come infatti è già successo ai Kodex nel 2021, collaborando con l'artista visivo Simone Memè. Ma al di fuori dei festival di elettroacustica, può arredare bene l'ambientazione di una casa domotica, rappresentandone l'interazione umana e robotica. Alexa, spegni salotto. (Gilberto Ongaro)