FABRIZIO PIEPOLI  "Maresia"
   (2022 )

Siamo difronte ad un disco differente, suonato con cuore e anima, un disco che ti trasporta in giro per il Mediterraneo, dall’Italia al Portogallo passando per l’Africa. Un viaggio.

Ma è un viaggio non facile, non per tutti, un viaggio per chi ama le contaminazioni e le atmosfere calde e assolate del sud del mondo. Questo è un disco dall’ineccepibile qualità audio (sia di registrazione che di missaggio), ascoltatelo con attenzione, avrete la sensazione di essere nella stanza con i musicisti. Complimenti.

Il disco mi è piaciuto? Sì, ma ho fatto fatica. Il primo ascolto non è facile, i successivi meglio, oltre ad apprezzarne le qualità tecniche si riesce a entrare nel mood dell’artista, che, se fate una breve ricerca on line, è uno di quegli artisti con la A maiuscola, poliedrico e multifunzionale.

L’uso del dialetto e dell’alchimia linguistica è sicuramente una delle cose più interessanti del disco, ''L’America'' ne è un chiaro esempio. Il disco prosegue attraverso evoluzioni musicali che vanno dal colto al filo allegorico, zumpa di qua e di là, fa sorridere pur avendo una mission non banale, e andate al minuto 2:36 per scatenarvi in una tarantella sfrenata. Ma gli spunti sono tanti ed interessanti, ''Sair'' con il suo incedere potente, ''Ave Maria Fadista'', per finire con ''Maresia'', la summa del disco. (Marco Camozzi)