PROPAGANDA "A secret wish"
(1985 )
Prendete due maschietti dai facciotti poco raccomandabili made in Germany. Prendete una biondina con l'occhio da agente della Stasi. E, infine, prendete una mechata con naso lungo quanto il muro di Berlino e voce inquietante. Mettete il tutto nelle mani di Trevor Horn, produttore di grido dell'epoca (la rinascita di Grace Jones, il boom dei Frankie Goes To Hollywood, il successo degli Art Of Noise), ne avrete un disco di grande successo. Atmosfere cupe, plumbee, citazioni letterarie (ovviamente Edgar Allan Poe), video da horror, e ritmi dance di alta qualità. Tanzen mit Propaganda, dunque: dalla prima "Dr.Mabuse" alla celeberrima "Duel", nel cui video ovviamente le due fanciulle avvelenavano e venivano avvelenate. Per finire con "P-Machinery", il cui video sembrava un tributo ai conterranei Kraftwerk, dato che a suonare sembravano i manichini dei musicisti, proprio come insegnati dai quattro inventori dell'elettronica. Il troppo stroppia, e da quel successo ne usć fuori poco altro. Come tante produzioni del tempo, si viveva di One Hit Wonder, e il gruppo si sciolse nell'immediato. La sigla sarebbe riapparsa, nel 1990, con nuovo album e formazione totalmente modificata (se i Matia Bazar cambiano musicisti come i call-center cambiano gli interinali, perché i Propaganda non potevano farlo?). Zone depresse, la gente non ci casc̣. Claudia Brucken, la nasuta cantante, si uń - se anche carnalmente non si sa - con tal Thomas Leer, per un progetto (chiamato Act) che non anḍ oltre un singolo di medio successo, "Snobbery and Decay", nel 1987. Poi, svariate cose da solista, senza mai riportare alla luce - o meglio, alla tenebra - quelle sonorità intense del primo e unico album. E Trevor? Lo potete trovare in Russia, insieme alle Ta.Tu. Brutta fine. (Enrico Faggiano)