ALESSIO SECONDINI MORELLI'S HYPER URANIA "Alessio Secondini Morelli's Hyper Urania"
(2022 )
Alessio Secondini Morelli è un ottimo chitarrista romano, che in questo album offre una manciata di brani temporalmente regolati tra gli anni ’80 e gli anni ’90, quando la musica dura ha preso connotati e notorietà riprendendo quanto lasciato in eredità dagli anni ’70.
Ogni tanto fa piacere riprendere l’acronimo NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), che in questo caso identifica ambiente, periodo e band. ‘Hyper-Urania’ in realtà nasce come autoproduzione qualche anno fa, per essere ultimato nella tarda primavera di quest’anno, arricchito di ulteriori brani e di una degna copertina.
Chi si approccerà a questo album potrà intuire fin da subito con quanta spontaneità i brani riescano ad incastrarsi nella mente, constatando che questo è un disco vivo e pulsante, che si muove con disinvoltura tra il miglior Yngwie Malmsteen e gli Iron Maiden, e perchè tali sono le capacità di Alessio di riproporre quelle straordinarie sonorità.
Sono musiche particolarmente toste, che non hanno probabilmente avuto particolari necessità in fase di arrangiamento, salvo collocare suoni e ritmi in quel periodo, da quando cioè l’heavy metal è diventato “espressione musicale che più d'ogni altra esprime lo spirito dell'era contemporanea” (come afferma lo stesso Alessio Secondini Morelli). Un periodo, uno stile musicale come la NWOBHM che hanno indubbiamente caratterizzato una generazione, diventando riferimento anche per quegli artisti che sembravano spariti e che invece trovarono nuova vita.
Comunque, ascoltando questi solchi, si ha sicuramente l’impressione di un piacevole viaggio a ritroso, ma persiste anche la sensazione di ascoltare un gruppo di autentici rocker, aventi tra le mani non un semplice strumento ma un’arma letale. La produzione, ha poi sapientemente orientato il tutto, caratterizzando musiche e sonorità, dando corpo ad un disco piacevole, tutto sommato meno nostalgico di quello che ci si può aspettare.
Personalmente penso che progetti come quello portato a termine da Alessio Secondini Morelli, siano operazioni oneste e che mettono in risalto un aspetto del rock che è diventato, usando una metafora, come un rifugio di montagna: da qui molti sono partiti per aprire altre piste. (Mauro Furlan)