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MASSIMO DONA'  "Frammentità"
   (2022 )

Artista, filosofo, fine dicitore musicale e raffinato quanto istintivo creatore. Massimo Donà, trombettista veneziano di cristallino talento, raggiunge con ''Frammentità'' la sua vetta jazzistica più elevata, sintesi del lavoro già espresso dai precedenti due albums, ''Iperboliche distanze'' e ''Magister Puck''.

Al fianco di Donà, compaiono sempre Michele Polga e Davide Ragazzoni, ma vi è anche il tonico ingresso del trombone di Mauro Ottolini, per un perfetto connubio tra musica e poesia che è allo stesso tempo una continua connaturazione tra esasperazione, riflessione, slancio ed eccesso, naturale e surreale.

L'espressione, già rivelata dalla lirica di Carlo Invernizzi, poeta milanese amico fraterno di Donà e che ha registrato pochi mesi prima della sua scomparsa nel 2018, va ad affermare - ecco il significato della "Frammentità'' - la sua personalità attraverso una finissima arguzia, una fusione armonica che è propria del suo temperamento, con un calore ed una sensibilità non comuni, senza che venga mai meno il suo senso della misura e dell'equilibrio.

Su tutto poi domina la sua fantasia, creatrice di mondi sempre nuovi, in una serie di visioni tra musica e poesia che si snodano e si intrecciano in una varietà che la tecnica jazzistica, fatta di sequenze e di dissolvenze, rende ancora ancora più suggestive. Un senso di volta in volta realistico e fantastico che fa di ''Frammentità'' un'opera unica, nuovissima e viva. (Leo Cotugno)