AURA NEBIOLO "A kind of folk"
(2022 )
Artista poliedrica e animata da uno spirito libero, ecco Aura Nebiolo in questo suo nuovo lavoro, ''A Kind of Folk'', che non esitiamo a definire magnifico sia per la sua raffinatezza espositiva in chiave musicale che per la profondità di ricerca introspettiva di cui si pregna.
Dopo gli studi classici in pianoforte e violino, la Nebiolo ha deciso di intraprendere la strada del canto e in questo suo lavoro si rafforza, traccia dopo traccia, la visione di un passato velato di armoniche malinconie, di suggestioni vissute e di sogni infiniti: una finestra sempre aperta sull'anima, che regala quadri ora di chiara ispirazione jazzistica, ora più vicine al folk.
La musica di Aura è di grande risonanza, e mette in mostra straordinarie doti canore e di arrangiamento che cogliamo già dalla prima traccia, ''Frequenze armoniche'', nella quale si fondono gli slanci soffusi del sax baritono di Luca Zennaro, il pianoforte a tinte chiaroscurali di Nicola Meloni ed i tromboni di Enrico Allavena ed Alberto Bosio.
La voce limpida di Aura Nebiolo apre una sorta di secondo atto musicale che vola dalla composizione sfumata al bagliore. Questo sarà il filo conduttore dell'intero disco, velato dalla lirica malinconica della splendida ''Grey Nose'' sino all'incanto di ''Deadline''. Da qui si costruisce il racconto in musica dell'artista (che tra due settimane festeggerà il compleanno, il prossimo 25 giugno, ndr) che già in un altro piccolo capolavoro, ''Good Roots'' (in cui muove il sipario del ritratto il geniale apporto del sax di Gladison Zapote), esprime in una composizione di altissimo valore lirico - ascoltiamo la voce calda ed avvolgente della vocalist astigiana - le tematiche della libertà, la consapevolezza che la sofferenza e la riconquista sperimentate non siano state sofferenza e riconquista banali e che le persone che hanno sperimentato non abbiano meritato il dolore.
Una visione musicale dalla amplissima dimensione, uno sguardo verso il comune sentimento di felicità, che poi è di Aura Nebiolo davanti a tutti, la certezza di un sentimento di vulnerabilità con una terza e più profonda consapevolezza, che ciò che è capitato ad un altro potrà un giorno capitare anche a noi. Nel disco hanno collaborato Francesco Brancato alla batteria, Veronica Perego al contrabbasso, Nicola Meloni al pianoforte, Luca Zennaro (sax baritono), Simone Biasioli e Gladison Zapote (sassofoni tenori), Cesare Mecca e Dario Avagnina alle trombe ed Enrico Allavena ed Alberto Bosio ai tromboni. (Leo Cotugno)