EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR "Sbam!"
(2022 )
"Siamo Gipsy dentro e non fuori, non siamo balkan, non siamo folk, non siamo rock, siamo ciò che la nostra curiosità musicale ci spinge a ricercare, senza limiti o preconcetti. In questo disco abbiamo utilizzato molti suoni assurdi e particolari, ma non abbiamo rinunciato alla nostra natura di musicisti. Infatti è molto “suonato”, con gli strumenti che usiamo sempre e che porteremo anche dal vivo".
Dopo essermi soffermato sul sopracitato incipit della presentazione del disco, ho ascoltato questo ''Sbam!'' della Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, ensemble non nuova ai palcoscenici musicali italiani ed europei e che, portando il nome del suo fondatore, ne ricalca le esperienze e le influenze date da collaborazioni con Capossela, Bregovic, Modena City Ramblers (Cisco canta ospite in un brano...) ed altri.
Sono otto brani che effettivamente hanno una densità suonata notevole, con molti strumenti e timbri differenti, e dove mi arriva una urgenza di espressione molto marcata (Sbam!... una bella botta improvvisa e rapida...). Questo tipo di proposte musicali trovano senz'altro nella performance dal vivo la loro migliore dimensione.
Definire un punto di riferimento non è semplice se non facendo propria la caratteristica Gipsy coniata dal gruppo, e cioè un termine che richiama il movimento e comunque una non celata inquietudine che si rispecchia anche nei testi cantati in italiano su vari temi.
Certamente siamo in presenza di un caleidoscopio di suoni e generi con ottimi fiati e tromba spesso protagonista, ritmiche nervose e chitarre trattate con timbriche ricercate e variabili (echeggia Morricone, ma ci sento anche i Gogol Bordello, i Negrita, sonorità messicane, balcaniche e pure un pizzico di Kletzmer...!).
''Babadochia'' è la traccia (n°5) che mi convince di più, ed a mio parere si dovrebbe seguire questa direzione, con un ottimo mix fra riff di chitarra etnica e fiati... ''Baila'' è l'altro brano (n°6) che mi arriva bene per la sua commistione di ritmo ballabile ed effetti elettronici con fiati, tromba sordinata e chitarra... il testo lo considero migliore degli altri per un messaggio più immediato. I finali tronchi non mi sono mai piaciuti, tuttavia ci possono stare.
''Alterego'', dal testo un po' fragile (n°7), presenta interessanti cambi di ritmo e controtempi; quasi come effetti campionati.
Nel complesso un buon disco, molto variegato (troppo...?) e ben suonato, dove forse la presenza di liriche più d'effetto e melodie meno frammentate avrebbe giovato. Da vedere on stage...! Voto 7-. (Roberto Celi)