SEVERANCE  "TWAT - There was a time"
   (2022 )

Il grande, improvviso (anche se atteso) ritorno di una della più importanti band di hard rock italiano, si deve all’interesse che si è creato attorno ad un articolo apparso nel 2018 in una nota rivista specializzata.

Come spesso accade, il rock prende, resta nel cuore e non molla più, neanche a distanza di anni. È quello che è successo a Gable Nalesso, una grande voce (figlio artistico di Ronnie James Dio), e ad Al Guariento, un chitarrista tendenzialmente raffinato prestato all’hard rock, tutti e due con un passato in comune, partito nei primi anni ’80 con i Dark Lord di Alex Masi.

Ma dopo tanto tempo, certi appellativi dovevano essere “oliati” e in un secondo tempo far memoria agli appassionati che il magma dei Severance era in pressione.

L’organizzazione quindi di un concerto straordinario, portato a compimento malgrado mille difficoltà ma che ha riavvicinato vecchi e nuovi fan, riaccendendo non solo i motori della band ma anche interesse, curiosità nonchè stimoli che hanno visto in comune la parola “futuro”. Come dice Al Guariento, è stata una piacevole sorpresa rendersi conto che brani lasciati nel cassetto fin dal 1986 sono riusciti a suscitare ancora interesse, qualche brivido in chi a quel tempo il rock era penetrato fin nelle viscere.

Alla voglia di riprendere in mano quei brani, il problema immediato è stata la mancanza totale di tracce audio. Quindi il tutto è stato riscritto e riarrangiato, per dar corpo a questo album “storico”, o a detta loro “vintage”, per celebrare una band, una musica molto importante per ogni membro della band e per chiudere finalmente in bellezza una storia, la loro storia. Da questo punto di vista non potevano mancare neanche Franco Moruzzi alla batteria, anche lui nei Severance fin dagli inizi, e Macho Trevisan, che ne ha fatto parte un po’ di tempo dopo.

Esteticamente, quello che esce dai microsolchi di ‘T.W.A.T.’ è un hard rock paradossalmente sporco e raffinato, cosa che contraddistingueva la band già trent’anni fa. Una scelta stilistica e suono tipico che ha voluto fortemente anche Al Stevanato, che si è occupato di tutto stando dietro alla consolle e coordinandone ogni aspetto durante il periodo pandemico.

Il biglietto da visita, che in realtà è un pugno in faccia, è ‘Magic Fear’, ma è ‘Night Travellers’ il brano che, suo malgrado, è diventato il simbolo di questa impresa, ripreso e suonato dal vivo nel 2018 e che, ascoltandolo da CD, non dimostra affatto l’età. Poi il nuovo ‘T.W.A.T. – There Was A Time’, che suggella in bellezza e con giusto tono la fine di un percorso, di una storia artistica, probabilmente portata a compimento senza rimpianti.

L’inserimento in organico di due noti musicisti veneti come Andrea Bassato al violino elettrico, noto per i suoi trascorsi con Le Orme, ed Alessandro Pizzin alle tastiere, già con i Ruins, che negli anni ’80 hanno detto la loro in ambito New Wave, ha di fatto aggiunto valore ed estetica prog, più bellezza ad un suono che, a parere di chi scrive, potrebbe dire la sua anche oltre confine. Chapeau! (Mauro Furlan)