RED SKY "Eros/Thanatos"
(2022 )
La scelta di creare un alone di mistero intorno alla propria immagine è una strada che, da molti anni, stanno perseguendo big come The Residents, Daft Punk, Tre Ragazzi Allegri Morti ed il citato in causa di oggi: Red Sky. Costui, porta avanti la modalità dell’anonimato perché è convinto che l’immagine non conta ma è l’anima che parla.
Dopo una dozzina di lavori, arriva il nuovo e.p. “Eros/Thanatos”: 5 brani che ruotano intorno ad una dichiarata future-music, zig-zagando tra post-rock, rap, filo-dance, reggae e metal.
Fiero di donare al pubblico il suo disco nel giorno di San Valentino, scopre le carte arcane con “La biografia del cuore/La leggenda dell’antico pianeta”, in un fluire di spoken-word, tra citazioni di date e mood allarmistico, mentre l’incalzante rap del singolo “Finì prima” mette in vetrina uno stilismo invettivo, parente del Caparezza più abrasivo.
Invece, la voce di Roberto Benigni introduce “Esse”, per accompagnarla in un’estraniante strumentale che sa di futurismo. A mio avviso, “L’universo il tempo e lo spazio” è l’episodio più bello ed… umano del lotto, forgiato di passione e dolcezza; ideale prologo per concludere con l’orecchiabile “San Valentino”, che viaggia a meraviglia con tanto di autotunes incorporato, ma usato con dosaggio credibile e , per questo, vincente.
Tuttavia, “Eros/Thanatos” si guadagna il merito di uno slancio altruistico, mirato a salvare anime rassegnate ed intorpidite dal Potere, con l’intento di fargli recuperare la nobiltà del proprio essere, sanguinante di dolore ed omologazione. Se fosse per Red Sky, le adunerebbe tutte per farle rifugiare nella sua Neo Tokio del 3022.
Non fatevi troppe domande: ci parla con sincerità e con l’invito all’immediato risveglio introspettivo per riparare le crepe nei nostri cuori. Red Sky non insegue gloria d’immagine ma (per)segue, da sempre, la mirata missione di allargare la famiglia degli alieni per far riaccendere la loro stella esistenziale. (Max Casali)