YOU SAID STRANGE  "Thousand shadows vol. 1"
   (2022 )

Magari questi quattro ragazzi – i fratelli Eliot e Martin Carrière, Hector Riggi, Matthieu Vaugelade - non saranno esattamente la next-big-thing, ma il loro “Thousand shadows vol. 1” è davvero ben fatto.

Pubblicato per Exag’ Records e Le Cepe Records, è il secondo album dei francesi You Said Strange, originari di Giverny in Normandia e già apprezzati in occasione di “Salvation prayer”, sontuoso debutto datato 2018. Rafforzato da un corposo e mirabile lavoro di produzione, affidato alle sapienti mani di James Goodwin e Théophile Durand, “Thousand shadows vol. 1” è una prova solida e matura, otto tracce spigolose che flirtano con le sonorità ed il taglio meticcio – talvolta obliquo e disallineato - del nuovo indie imperante (non solo in terra d’Albione).

Teso ed incalzante quanto basta a suscitare e mantenere ben desto l’interesse per trentatré minuti compatti e senza cedimenti, l’album conserva intatta una primigenia veemenza declinata in brani sì aspri, ma cesellati con sapienza da un attento lavoro di rifinitura che coinvolge arrangiamenti, impasti, dinamiche. Il mood generale è fosco e introverso, in qualche modo prodigiosamente deviato dalla connotazione art-rock conferita ai pezzi.

Dalla concitata insistenza dell’opener “Mourning colors” – curioso ibrido tra Fontaines D.C. e Modest Mouse – all’incedere nervoso di una “Thousand shadows” in area Arctic Monkeys, passando per la tenebrosa “So sorry” (dal vago retrogusto di Bauhaus) e per la sassata cattivella à la Idles di “Mediterranean”, il paradossale brio oscuro dell’album non flette mai, regalando in coda alcune perle di pregevole fattura. “Run away” ricorre a strutture che richiamano per affinità gli XTC periodo “Oranges & lemons”, ma le spinge in un groove figlio delle divagazioni baggy dei Franz Ferdinand; “Treat me” avanza minacciosa a passo kraut, preludio ai quasi otto minuti di “Landed”, che chiudono in bilico su un ponte improbabile tra progressive e ultimi Ultravox un album a tratti spiazzante, ricco di spunti ed intriganti evoluzioni. (Manuel Maverna)