MICHAEL JACKSON "Bad"
(1987 )
Ne era passata di acqua sotto i ponti: svariate collaborazioni (con i fratellini dispersi, con il figlio del signor Motown che disperatamente gli chiese un aiutino in "Somebody's watching me"), racconti più o meno epici di camere iperbariche, capelli che andavano in fumo, il ritornellino più ruffiano che la storia ricordi di "siamo il mondo siamo i bambini", il boom della sorellina Janet e, soprattutto, le vendite di "Thriller". Tali da rendere qualsiasi sequel assolutamente fallimentare, pur se avesse venduto tanto quanto l'intera discografia italiana. Avrebbe dovuto stringere patti con tutte le divinità dell'Olimpo, ma anche con quelle dell'Ade, per reggere. E per lui, che intanto stava lentamente perdendo il contatto con il mondo reale, le cose iniziarono a farsi pesanti. "Bad" arrivò il 31 agosto del 1987, preceduto da un singolo senza video ("I just can't stop loving you"). Poi, arrivò anche il video, e qui si capì che Kafka al suo confronto era un dilettante. Sbiadito, con il taglio degli occhi quasi impercettibile, e un nasino alla francese: cosa era successo del nero, dei boccoli, degli occhioni di un tempo? Misteri. Cercò di ripetere la strada del video-film, anche se "Thriller", sinceramente, era una spanna avanti. E il disco? Quasi perfetto, nella sua iperproduzione e nella sua incredibile capacità di sfornare singoli su singoli (nove su undici tracce, Jacko si prese il lusso di bocciare il duetto "Just good friends", invero molto scolastico, con Stevie Wonder): fu anche uno dei primi casi in cui il CD offriva una bonus track, "Leave me alone". Roba da urlo, in un'epoca ancora di 33 giri e musicassette. Allora, dove stava il problema? Che c'erano le chitarre di "Dirty Diana", il ritmo di "Another part of me" e "Smooth criminal", i lenti di "Man in the mirror" e "Liberian girl", c'erano video sempre lunghi e coreografici. Ma mancava l'umanità, come se ogni secondo del disco fosse stato iperprodotto e studiato, perdendo clamorosamente di spontaneità. Certo, qualsiasi concorrente avrebbe dato un rene pur di poter usufruire di un suo scarto, e le vendite del disco viaggiarono a decine di milioni di copie. Ma, lentamente, si capì che il ragazzo ormai viaggiava su altri pianeti, dimentico di tenere i piedi per terra. Forse, un eccesso di moonwalk? (Enrico Faggiano)