PIPPO POLLINA "Racconti e canzoni"
(2006 )
Singolare, davvero singolare la storia di Pippo Pollina. Questo è il primo cd-dvd live del cantautore siciliano, più conosciuto nello Stivale per i suoi trascorsi negli Agricantus (ormai antichi) che per la sua, ottima, carriera solista. Pollina è infatti, numeri alla mano, un autentico numero uno, anche se nessuno lo sa, o quasi: vendite e notorietà in tutta Europa ne fanno un piccolo-grande fiore all'occhiello della scena musicale tricolore. Questo cofanetto esce infatti contemporaneamente in Italia, Germania, Francia, Svizzera ed Austria. 25 canzoni fra le più amate del cantautore siciliano, alcuni brani inediti ed un paio di sorprendenti cover degli anni '70. Un percorso arrivato, pensate, all'album numero 13: stavolta live, come detto, ed in versione acustica, con l'ausilio delle sole magistrali chitarre di Enzo Sutera. Ospiti speciali il songwriter americano Bob Gault, che duetta con lui in "Welcome home", e la cantante attrice Serena Bandoli, che oltre a recitare canta in "Amsterdam" e in "Gracias a la vida". Pippo Pollina nasce a Palermo nel 1963: la sua storia artistica inizia nel 1979, con la nascita di una realtà culturale e musicale che andrà sotto il nome di "Agricantus", gruppo di ricerca popolare in primo luogo legata alle tradizioni dell'America latina e conseguentemente a quelle siciliane e più in generale del sud-Italia. Con gli Agricantus Pippo Pollina muoverà le sue prime esperienze concertistiche in Italia e all'estero, in sei anni (1979-1985) di intensi viaggi, conoscenze, ed esperienze seminaristiche nelle scuole medie e superiori. Formativa e importante per il personaggio è anche la breve ma profonda esperienza giornalistica in seno al mensile "I siciliani", dissacratorio e innovativo periodico diretto dallo scrittore Giuseppe Fava che per le sue coraggiose indagini su mafia e politica viene assassinato a Catania nel 1984. Scottato anche da questo dramma, Pollina lascia quindi l'Italia alla fine del 1985: viaggia per circa due anni, senza una meta precisa, in quasi tutti i paesi Europei, dall'Ungheria e la ex DDR all'Inghilterra e la Francia, dall'Austria all'Olanda passando per la Germania e la Svizzera fino alla Scandinavia. Tutto ciò suonando in strada, nei metrò, nei ristoranti. Notato per caso da Linard Bardill, celebre cantautore svizzero tedesco, durante una delle sue esibizioni di strada a Lucerna, Pollina viene invitato dallo stesso a partecipare ad un progetto discografico e concertistico nel 1987 in lingua ladina. La tournèe promozionale toccherà in circa 60 concerti la Svizzera e saltuariamente il Belgio e la Germania. Il CD si intitolerà "I nu passaran". A questo punto Pollina incide il suo primo album personale dal titolo "Aspettando che sia mattino", inaugurando una stagione artistica che lo vede presente ininterrottamente nel panorama elvetico sino ad oggi, con successo a dir poco clamoroso. Dalla conoscenza con Konstantin Wecker, storico cantautore tedesco, nasce poi anche il grande successo discografico di Pollina in Germania, che culmina in una storica tournèe nel 1996 lungo Austria, Svizzera, Germania e per la prima volta Francia ed Egitto, compresa la partecipazione ai Troubadur Festivals, una rassegna itinerante con George Moustaki, José Feliciano ed Angelo Branduardi. Quell'anno riceve inoltre in Germania il Premio "Kupferle Kleinkunsreis" come miglior artista in assoluto della stagione. Il tutto, ricordiamolo, cantando sempre e comunque in italiano. Alla fine del 1997 viene così pubblicato in Germania e in Svizzera il volume "Camminando camminando", una lunga introspezione in forma di intervista del critico musicale del Tages Anzeiger di Zurigo Benedetto Vigne, sulla parabola umana e artistica di Pollina. Del fatto viene a conoscenza durante un soggiorno a Bruxelles, in qualità di europarlamentare, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Perchè Pollina è sconosciuto in patria? Perchè nessuno in Italia e a Palermo conosce la sua strana vicenda artistica? Perchè Pollina dal 1985 ha fatto perdere le sue traccie artistiche nel suo paese d'origine? Di questo i due parleranno in quella notte di Bruxelles nell'autunno del 1997, data in cui Pollina decide che è il momento di ritornare a suonare in Italia, o meglio di cominciare da capo. Orlando presiede una conferenza stampa a Palermo nella prestigiosa Villa Niscemi in presenza di Bardill (primo scopritore di Pollina), dell'assessore alla cultura di Zurigo, Nicolas Bärlocher, degli editori tedeschi della Facteon, del giornalista autore di "Camminando camminando" Vigne e di uno stuolo di giornalisti della carta stampata e della TV dalla Germania, dalla Svizzera e stavolta (finalmente) dall'Italia. Il quotidiano "Repubblica" ed anche Rai 1 riprendono l'evento con interesse. Segue una mini tournèe quasi improvvisata con tappe a Roma, Napoli, Caserta e naturalmente a Palermo. Nel 1998 il CD "Il giorno del falco" esce così, finalmente, anche in Italia distribuito dalla SONY international. Ma Pollina è anche un apprezzato attore: il film "Ricordare Anna", del quale è coprotagonista, ha riscosso in Germania e Svizzera uno straordinario successo di pubblico, tenendo incollati al video quasi il 40% dello share in occasione del passaggio televisivo. Parabola, quindi, singolare, quella di Pollina, ma particolarmente pregnante. Arrivando, finalmente, a questo cofanetto, il CD è stato registrato in Svizzera i primi del novembre 2006 in occasione di due concerti in duo acustico con il fido chitarrista Enzo Sutera, il DVD è stato invece registrato a Roma durante l'ultimo tour italiano a metà novembre 2006 dello spettacolo teatrale omonimo ('Racconti e canzoni') di canzoni e letture. IL DVD contiene anche alcuni extra, come un’intervista a Pollina nel backstage dello spettacolo e i suoi due più significativi videoclip, "Finnegan's wake" (interpretata a due voci con Franco Battiato) ed "Il giorno del falco", nel quale l'artista siciliano duetta con gli Inti Illimani. Si tratta di un'opera notevole, di un cantautore dalla cifra stilistica impressionante. E ancor più impressionante è il pensiero che questi brani, splendidi e struggenti, sempre nuovi nonostante l'arrangiamento giocoforza ridotto all'osso, siano veri hit all'estero e quasi sconosciuti a casa nostra. A casa sua. Non ho idea se la parabola di Pollina terminerà con il giusto riconoscimento anche in patria. Ma glielo auguro di cuore. La musica italiana ha un numero uno, e non lo sa. E' ora di rimediare. (Andrea Rossi)