TENEDLE  "Luminal"
   (2004 )

Trent'anni abbondanti (quasi 40, si può dire?), fiorentino, Dimitri Niccolai un giorno decide di chiamarsi Tenedle. Leggasi Tenedle, proprio così com'è scritto, all'italiana: nessuno provi a pronunciarlo Tenedol, all'inglese, altrimenti il ragazzo vi insegue con un badile. Uno pseudonimo, dice, per avere la possibilita' di allontanare l'attenzione da se' come persona. Tenedle e' la traslitterazione del suo nome secondo un alfabeto importato da uno zio in casa sua quando era piccolo. C'avete capito poco? Io pure. Non si tratta, chiariamoci, di un novellino, di uno sprovveduto: da ragazzo (ragazzino, più che altro) era protagonista con i Laughing Silence e con gli Esperimento del Dott. Calidari. Da allora (1989) sono passate quasi 2 decadi, e Dimitri, come detto, è divenuto Tenedle. Digerendo, metabolizzando la propria musica di allora, e tutta quella che si è succeduta nel frattempo al di fuori delle sue orecchie, e partorendo un album importante. A dir poco sorprendente, per cifra stilistica e per innovazioni. Al confronto di 'Luminal', fanno sorridere certe odierne produzioni, che su poche scarne idee (a volte una sola) basano un intero album. Tenedle non ha lesinato impegno, ma soprattutto non ha lesinato lampi, intuizioni, idee e pensieri, musicali e testuali. Questo disco ha ottenuto il Premio della Critica al Premio Augusto Daolio, partecipando inoltre al Premio Recanati 2005, ed è un ensemble di canzoni che, sinceramente, vi raccomando. Come vi raccomando, di fare attenzione, la prima volta, alle musiche, al secondo ascolto di soffermarvi invece sulle liriche, ed al terzo viaggio ascoltare con impegno gli arrangiamenti. Ve l'ho detto, qui c'è un sacco di materiale e di idee. A proposito, se Tenedle e' la traslitterazione del suo nome secondo un alfabeto importato da uno zio, Luminal è il nome commerciale di un derivato dell'acido barbiturico, usato come ipnotico antispastico, anti convulsione, narcotico. Quindi? Mah... (Andrea Rossi)