THOMAS ANDERS  "Cosmic"
   (2021 )

Chi segue 'sto sitariello sa benissimo della malata predisposizione dello scrivente per i Modern Talking e affini. Quelle cose per cui, come si suol dire, "magari fatti vedere da uno bravo, ok?". Ok, però qui come sempre ci sarebbe di che entrare nell'ambito del comico, più che del musicale. La storia la sapete: duo di zuccherosi successi in carta carbone negli anni '80, separazione con lancio di piatti, reunion a fine anni '90, poi altra separazione nel 2003. Da qui le strade non si sono più incrociate, con il Signore e Padrone Dieter Bohlen a diventare la Mara Maionchi di Germania, e il canterino Thomas Anders a cercare una sua strada nelle classifiche, senza però mai trovare il giusto appeal. D'altronde, quando il repertorio da solista è roba che anche a Sanremo riterrebbero gradevole ma troppo banale, capirete, ecco.

E allora, cosa fare per sbarcare il lunario mentre l'anagrafe vola verso i 60 e il pubblico, ormai, è solo un (folto) gruppo di tardoni/e dell'Est che ti chiedono sempre e comunque i ricordi dei Modern Talking? Semplice. Un album di canzoni nuove dove si gettano via tutte le (flebili) volontà di emancipazione e si torna, in tutto e per tutto, a quello che era. Con rime scolastiche, facili ritornelli, alternanza di uptempo e pallosi lenti, e perfino i falsetti: tanto, una volta scoperto che anche in originale questi non erano di Bohlen, tanto vale fare in proprio, no? E il risultato è lo stesso.

"Cosmic" sono 12 canzoni meravigliosamente in fotocopia, che però hanno il difetto di richiamare non tanto i MT degli anni '80, ma quelli già annacquati della reunion di inizio millennio. A questo punto non ha molto senso dire che la canzone A sia migliore della B, perché tanto con il testo sotto sarete in grado di cantarle, tutte, senza nemmeno bisogno di sentirle una volta. Però, fatemi spezzare una lancia a favore dell'ultima traccia. Sì, perchè quando l'ex voce dei Modern Talking (che già titola in questo album una canzone "Ready for romance", come un album dell'antico sodalizio) chiude il disco con una canzone chiamata, guarda un po', "Modern Talking", allora il cerchio è chiuso. Perché nemmeno a Boy George era venuto in mente di chiamare un suo brano "Culture Club", o "Ricchi e Poveri" a Marina Occhiena, o "Pooh" a Roby Facchinetti, insomma ci siamo capiti. E allora, ecco che la famosa frase "cos'è il genio" deve essere qui aggiornata. Alla prossima. (Enrico Faggiano)