MATTEO ALIENO  "Astronave"
   (2020 )

L’astronave di Matteo Alieno (romano, classe '98) è un originalissimo mezzo di trasporto, che ci porta nella vita, nelle curiosità, nella creatività di questo ottimo giovane cantautore. Un progetto molto vario, composto di 11 brani, tutti molto validi, nati singolo dopo singolo. Vari sono gli stili musicali dei pezzi, dal ritmatissimo twist di “Niente” che apre l’album, alla bossa nova elettronica della successiva “Il mondo gira”, interamente suonata da Matteo. Dalla ballata acustica di “Gatto” (una chitarra elettrica e una acustica e solo verso la fine il basso), alla piacevolissima “Non mi ricordo”, ironico brano che ha permesso al cantautore di esibirsi sul palco del concerto del Primo Maggio su Rai3. E se la voce non ha ancora una sua propria identità ben definita, con un timbro e un modo di cantare alla Jovanotti (specialmente in alcuni brani), i testi invece sono davvero originali. Ironici, creativi e molto maturi per la giovane età di questo artista. Ad esempio in “Fantasia” canta “dammi le mani che qui le mie non so dove metterle”, rappresentando l’insicurezza di un giovane che ha appena finito il liceo e si affaccia all’età adulta tra mille incertezze, un vero e proprio grido d’aiuto. O nella già citata “Non mi ricordo”, in cui canta di non ricordare se ha calato la pasta, dove ha messo le chiavi, eccetera, “ma non voglio mai dimenticare me e te, abbracciati su questo tetto”. E’ ancora una ragazza quella a cui Matteo canta “quando ti spogli non sei solo nuda” in “La luce dentro di te”, una dichiarazione d’amore che richiama alla mente nel testo (con le dovute differenze) addirittura “La cura” di Battiato. E poi la deliziosa “Buonanotte città”, la rockeggiante “Libero” e la conclusiva “Rallentare”, scritta durante la quarantena in cui l’intero mondo ha rallentato la velocità, tutti i brani sono diversi ma ugualmente validi. Un giovane autore che probabilmente, con la giusta promozione, farà strada, perché può piacere ad un pubblico trasversale per età e gusti. Da segnalare che nel disco fisico c’è anche un secondo CD con tutti i brani in versione acustica. (Francesco Arcudi)