SILVIA NAIR "Luci ed ombre"
(2020 )
“Ogni sera lo incontrai, viso nello specchio, rise, pianse, poi gridò e cantò… Imparai ad amarlo“. Sicuramente è inconsueto iniziare una recensione citando parole altrui, ma a mio parere questa è la frase manifesto di “Luci ed Ombre”, il nuovo e raffinato progetto di Silvia Nair.
“Luci ed Ombre” è un componimento artistico-musicale per eccellenza, non è un album usa e getta ma ha bisogno del giusto contesto spazio-temporale per essere apprezzato, un componimento che necessita di un continuo ed attento ascolto, per carpirne ogni sfumatura del testo, ogni variazione armonica della suadente voce della cantante veneta, ma soprattutto è un capolavoro poetico in cui ognuno di noi può vedere rispecchiato il proprio viso e la propria anima, un capolavoro di stile musicale con cui ridi, piangi, gridi, canti, e che alla fine ami.
Tutto questo lungo preambolo per farvi capire che “Luci ed Ombre” non è un disco da ascoltare in maniera superficiale, ma un componimento da gustare con la giusta predisposizione emotiva poiché, una volta fatto proprio, diventerà la colonna sonora della nostra vita quotidiana, del nostro lungo viaggio esistenziale fatto di amore e passioni (“Mi troverai sempre qui con occhi nuovi, Mi troverai sempre qui per te”), di sogni (“Ho visto un sogno esplodere, infiammare gli animi e morire e vivere per lui...”), di solitudine (“Solo il silenzio fa compagnia dentro una vita che ci dà, poi porta via…”) e di mille inquietudini (“Non so chi sono e dove vado, ora cristallo, poi sono come acciaio, e corse pazze poi voli fragili, bisogno di andare oltre…”), e di emozioni, un lungo viaggio esistenziale in cui Silvia ci accompagna con la forza della sua voce, donandoci un messaggio di vita, di gioia, di speranza e di coraggio.
Il viaggio introspettivo di “Luci e Ombre” scorre come un fiume in piena lungo le otto tracce che compongono il disco, le cui note sono sospese tra melodie pop tipicamente anglosassoni e vigorose strutture rock sinfoniche come in “Tra follia e lucidità”, “Ho visto un sogno” o in “L’ombra sul cammino”, tra chitarre elettriche distorte e delicate poesie d’amore come “Ti rivedrò” e "Mi troverai sempre qui", episodio che vede anche la straordinaria partecipazione del tenore Vittorio Grigolo e del celebre violinista David Garrett.
L’intero progetto è reso ancora più prezioso ed etereo, grazie alla presenza di una maestosa orchestra sinfonica, e ovviamente grazie alla voce di Silvia, che definirei senza ombra di dubbio una voce “crossover”, in grado di farti cadere in un sogno incantato ma allo stesso tempo di trasportarti in un mondo reale, dove la verità non è mai celata.
Con “Luci e Ombre” siamo di fronte ad un progetto poetico-musicale di altissimo livello, e curato con attenzione quasi maniacale da professionisti di assoluto rispetto come Franck Van Der Heijden e Michael La Grouw, che sono riusciti a far dialogare strumenti acustici tradizionali, tra i quali la stessa voce dell’artista veneta, con altri strumenti contemporanei e soprattutto con stili musicali differenti.
Il terzo album di inediti della cantautrice è un progetto musicale dall’effetto emozionale vibrante e penetrante, caratterizzato dalla superba interpretazione di Silvia Nair che, con la sua tecnica cristallina e la sensibilità interpretativa, è riuscita a sublimare il canto lirico nel pop rock sinfonico, grazie ad una delicatissima raffinatezza poetica e ad una esplosiva estensione vocale, in grado di arrampicarsi per vertiginose scale musicali, ma i cui virtuosismi vocali non sono affatto uno sfoggio di erudizione e nozionismo, ma sono semplicemente “purezza di espressione”, che trasportano l’ascoltatore nell'Eden della musica e in un sogno senza fine. Voto:9– (Peppe Saverino)