FRANCO BATTIATO "Franco Battiato"
(1977 )
Per una volta, lasciamo che sia l'autore ad autorecensirsi.
Za - "Apparentemente povero. Quasi completamente formato da un accordo. Volutamente percussivo (non viene mai usato il pedale di destra), divide e sottrae risonanze, con una tecnica di rilascio. Ha bisogno di un ascolto che definirei meta-analitico, a favore di una non-spazialità a-temporale"
Cafe-Table-Musik - "Proust, chiamò scherzosamente (?) dei suoi libri, "Coffee-table-books"... Questo pezzo… della regressione europea, è una specie di collage-orfico; pieno di sostituzioni, manipolazioni, citazioni false, o meglio: copie originali. La scala di pianoforte diventa melodia, l'esercizio di voce, sentimento. Vi è una realtà rappresentata c/o un teatro immaginario (proiezione simbolica di una musica-colore). "...Aranciate, panini, birra...", tolta dal suo contesto (d'uso), perde, anche in base a una non consequenzialità logica, il suo senso vecchio per... passare dall'emisfero semantico a quello musicale + semantico: libertà dal conosciuto per il conosciuto".
Chiaro che quando è già Lui a spiegare le cose, nelle note di copertina, al recensore esterno resta davvero poco. Se non ricordare che erano tempi in cui Francuzzo non sapeva bene da che parte andare a parare, con troppe idee ancora da rifrullare nel modo giusto. E che "Za", al netto di tutto, sono 20 minuti di un unico accordo, forse utile o per viaggi interstellari o per alternativa al contare le pecore. Meglio allora l'altra facciata, meno estemporanea, dove il futuro Maestro riesumava la mai sopita passione per i collage musicali, con il conforto del soprano Alide Maria Salvetta e del pianista Antonio Ballista, a spezzare l'altrimenti costante strumentalità del brano con frasi sconnesse e, comunque, curiose. Insomma: vendite più o meno a zero (anche se attorno a lui c'era sempre curiosità), lontano sia dalla sperimentazione di qualche anno prima che dalle "canzonette" di qualche anno dopo. Si divertiva e basta, fregandosene del fatto che forse il pubblico non era della stessa opinione. Si sarebbe trovato un accordo, a breve, che avrebbe fatto contenti tutti. Lui, il pubblico, il cassiere. (Enrico Faggiano)