THE ACADEMY OF SUN  "The quiet earth"
   (2020 )

A tre anni da “Codex Novena”, sono tornati gli Academy Of Sun, quartetto originario di Brighton, nell’Inghilterra meridionale, e capitanato da Nick Hudson, che per l’occasione ha nuovamente cantato e suonato piano, sintetizzatori, organo elettrico e a pompa e percussioni. Il nuovo album, quindici brani per un’ora di durata, si intitola “The Quiet Earth” e combina ancora progressive, post punk, darkwave, psichedelia e pop in un sound che conserva intatta la sua omogeneità. Le atmosfere, spesso dilatate e vagamente inquiete, sono il risultato di arrangiamenti cinematografici, generosamente ricamati e particolarmente adatti a cullare una scrittura che svaria dal tema ambientale a racconti più emotivi, fino a suggerire un’ambientazione quasi distopica, come accade in apertura, prima con la titletrack e poi con “Polestar”. In altri casi, il ritmo si fa leggermente più sostenuto e i brani presentano aperture interessanti e muscolari (“The Parts that Need Replacing”, “So what, Caravaggio”), ma gli Academy Of Sun sembrano esprimere il meglio nei brani strutturalmente più ambiziosi, come in “Charboy in the Cinders”, col suo passo pesante, o “Couch Surfer”, che in alcuni punti sembra ammiccare allo shoegaze più educato. Nick Hudson e soci tornano con un album che convince dall’inizio alla fine, senza passaggi poco a fuoco, nonostante il minutaggio impegnato. (Piergiuseppe Lippolis)