BLIND "Youmanity"
(2020 )
“Youmanity” è l’esordio sulla lunga distanza dei Blind, quintetto toscano attivo da quasi un lustro. L’album, undici tracce per un’ora di durata, sviluppa un pop rock piuttosto complesso, in grado di conservare ed esprimere senza soluzione di continuità un afflato prog nelle strutture di alcune lunghe cavalcate, non rinunciando a linee melodiche accattivanti. Questa duplice anima è immediatamente visibile nell’opener “L2501 – Reborn” e nella successiva “Thank You”, ma diversi dei brani successivi mostrano altre soluzioni interessanti, che contribuiscono a rendere il disco più eterogeneo: prima “What Remains” s’irrobustisce, poi “Freak Master” vira in maniera brusca e imprevedibile verso lande funk, mentre “The Promise” rallenta, si distende e flirta con l’indie folk più moderno. “Youmanity”, nel suo racconto di un mondo in crisi e lacerato da uno smaccato individualismo, conosce un momento particolarmente brillante con “Homecoming”, dove il ricorso a soluzioni e schemi progressive è più marcato. C’è qualche traccia di folk ancora in “To Mia”, mentre la conclusiva “Vertigo” torna a farsi portavoce di velleità prog filtrate attraverso melodie non affatto distanti dal pop. Non è certo facile mantenere equilibrio fra due generi così concettualmente distanti: i Blind, per larghi tratti, sembrano riuscire a farlo senza fatica, regalando diversi spunti interessanti. Per il salto di qualità, in futuro, potrebbe tuttavia occorrere una scelta più netta. (Piergiuseppe Lippolis)