KŒNIG  "Messing"
   (2020 )

Lo so, l'ho gia' detto. Questo e' il mio album dell'anno. Pero' stavolta lo e' davvero. Estremamente originale e non per pochi. Il batterista viennese con un solo piatto (a sentirlo, credo sia un crash da 8") ci ha fatto un album di 10 canzoni, uscito per Ventil Records. Ci sono solo 3 featuring con un rapper americano, Mr Kiwi, e due pazze germanofone che gridano, creando una erotica paura nella mia immaginazione. Una di loro si chiama Coco Bechamel, ho cercato su internet. Spero non sia la polacca che ho trovato. L'altra, Elvin Brandhi, e' una sound artist di Poznan. Quindi non ho azzeccato la locazione geografica. Ho divagato troppo, torniamo a noi. Kœnig e' un batterista che ha studiato. Le ritmiche create non sono banali. Ci sono diverse sincopi e triplette da non sottovalutare. Il produttore Nick Hammer gli ha dato una mano, ma solo con sottili tecniche di amplificazione e disposizione dei microfoni (in Ceres ci piazza anche un synth modulare, poco percettibile). Personalmente, non avrei aperto l'album con ''Hot Spring'', perche' al primo ascolto sembra il mio vicino di casa quando taglia l'erba e non e' piacevole. Potrebbe allontanare l'ascoltatore, ingiustamente. Pero' sto parlando dei primi trentacinque secondi, poi l'erba e' all'altezza giusta. Un lavoro che sorride a tutti quelli che per suonare e registrare hanno bisogno di belle batterie, chitarre, bassi e poi riscrivono sempre le stesse canzoni. Kœnig fa tutto con un piatto, per giunta, di qualita' scadente. Beccatevi questo lavoro. (Matteo Preabianca)