ENZO BECCIA  "Alti e bassi"
   (2020 )

ENZO BECCIA, premiato in diversi contest (Premio De André, Cornetto Free Music Festival, Rock Targato ltalia), e opening act di una vasta rosa di big (Sting, Negromaro, Mattafix, Roy Paci, Gianna Nannini, Edoardo Bennato, Tonino Carotone, Alex Britti), con il suo ultimo album ALTI E BASSI ci racconta, già dal titolo, di quei sentimenti opposti che danzano alternatamente nel nostro quotidiano, tra momenti di ottimismo e altri di disincantato realismo. Come egli stesso afferma, 'tutti viviamo sulle montagne russe delle emozioni, ma forse noi musicisti le viviamo un po' esasperate, o semplicemente vogliamo gridarle al mondo. Allora ho creato canzoni che dessero voce a questa altalena emotiva'.

L'artista che scrive per bisogno è l'artista sincero, è la coscienza dell'uomo che, anziché trattenersi, si esprime ponendosi domande ogni secondo. Enzo possiede la sensibilità di chi, tra un piccolo conforto e l'altro, si rattrista per i mali del mondo, cercando delle spiegazioni che mai otterranno una risposta universale. Una volta, durante un'intervista di Oriana Fallaci, Totò disse che 'forse ci sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte'. L'artista è quindi colui che cerca di trovare momentini minuscolini di 'alti', difficilmente godibili appieno se poi l'esistenza ti ricorda puntualmente che il mondo è fin troppo pregnante di 'bassi'.

Nonostante i temi non siano affatto leggeri, le melodie sono di facile ascolto. I brani, realizzati in collaborazione con la paroliera Fiorenza Sasso e i musicisti Matteo Gilli e Niccolò Polimeno, sono ben scritti e ricchi di influenze che spaziano tra il cantautorato italiano, il pop, lo ska e il jazz. Sono canzoni che lasciano molti spunti di riflessione. In particolare, il brano ''I puntini di sospensione'' (accompagnato anche da un videoclip) racchiude egregiamente il messaggio dell'intero album, poiché esprime in sé il 'bilancio della vita' con un testo semplice ma forte. Molto toccante è il finale di fiati che conduce l'ascoltatore verso una sensazione di malinconia quasi catartica. (Alessandro Buono)