MIREK COUTIGNY  "The further we ventured"
   (2020 )

A due anni di distanza dal precedente “Revisions #1”, il pianista, compositore e produttore Mirek Coutigny è tornato con “The Further We Ventured”, appena uscito per Vynilla Vinyl/Icarus Records. Per l’artista di stanza a Gent, in Belgio, si tratta di un lavoro diverso dal precedente: più intuitivo e meno cerebrale, “The Further We Ventured” muove dal desiderio di raccontare la periferia come concetto, riflettendo sulle storie diverse che popolano aree dipinte come omogenee e prive di stratificazioni interne, inerpicandosi su sentieri ambient elettronici, in cui il piano rimane un elemento centrale. I pezzi di “The Futher We Ventured” sono sei, interamente strumentali, dalle atmosfere tendenzialmente melliflue, dolci, a volte appena rarefatte, e si esauriscono in poco meno di mezz’ora. Ad aprire è “Colorful Danger”, che con la sua luce vivida e i suoi colori caldi, vuole rappresentare un’immaginazione squisitamente fanciullesca. È leggermente più soffice e lenta nel suo incedere “Atlas”, comunque ancora capace di avvolgere e cullare l’ascoltatore, mentre la successiva “The Stairs” s’incupisce un po’, diventando anche più scarna. Prima di schiudersi in una seconda metà limpida e rassicurante, anche “Positive Loops” riprende lo schema di “The Stairs”, poi “Ripples” scivola in un delizioso abbraccio elettroacustico. Chiude “Safe Grey”, che segue un climax il cui vertice si staglia al centro, fra scenari sognanti e cinematografici, con stratificazioni al miele e la solita eleganza. Mirek Coutigny torna con un lavoro senza troppi fronzoli e solido dall’inizio alla fine. (Piergiuseppe Lippolis)