BANZAI BANANA "Banzai Banana"
(2019 )
Due fratelli col pallino della musica, con l’intento di risorgere nel progetto Banzai Banana, dopo l’esperienza sepolta con i Camera Cubica. Artefici di tutto, i fratelli Daniele e Davide Minore, con l’appoggio di Luciano Rizzato e l’innesto della singer Federica Briguglio: tutto pronto, quindi, per debuttare con l’omonimo e.p. Benchè solo tre brani non possano, al momento, delineare pienamente il trademark stilistico, la band vicentina, però, versa un aperitivo sonoro dalle buone intenzionalità che lasciano l’uscio aperto a prospettive evolutive. Il primo della lista,“Come incenso”, parte in fresca dinamicità, diffondendo già nell’aria qualcosa di particolare, in cui l’intarsio vocale tra Daniele e Federica ci conduce in una narrativa che desta più di una riflessione sull’apparizione fugace, nelle nostre vite, di entità oniriche evanescenti benché ci si illuda che non persistano a lungo, in un sogno pressoché onnipresente in noi. Tutto sommato, ciò che svapora nel disincanto è, comunque, una “perdita”, e questa tematica scorre, latente ed imprescindibile, sull’asse dei brani dell’e.p., e lo conferma, ulteriormente, pure “Vuoti da riempire”, allestita con inserti di tastierina malinconica ed un’incidenza ritmica che suscita spirito di reazione, quantunque si rimanga bloccati da eventi paralizzanti che non sai dove sbattere la testa... La forza dei Banzai è che allineano sound ed argomenti a tema ricreando, efficacemente, l’humus per ogni singola occasione ma con l’invito d’impegnarsi a vedere sempre il semaforo sul verde, esorcizzando il pericolo del rosso. Ai titoli di coda, arriva la spensieratezza di “Punk borghese”, vivida testimonianza di come il combo abbia comunque voglia anche di non prendersi troppo sul serio, almeno per la prima tratta del brano, dove vige un fitto rimario mentre, nella seconda, spingono il gas del motore con lo stile del titolo e lo vanno a chiudere con la coralità iniziale. Altro che fratelli Minore: è prevedibile che, presto, andranno per la… maggiore! (Max Casali)