SANDRO PERRI  "Soft landing"
   (2019 )

L’italo-canadese Sandro Perri, già membro dei Great Lake Swimmers e fautore del proprio progetto Polmo Polpo, fa uscire col suo nome l’album “Soft landing”, appena uscito per Constellation Records, il cui titolo è un manifesto programmatico. Tutti e sei i brani, quasi tutti strumentali, hanno sonorità morbide, a volte calde a volte fresche, ma sempre avvolgenti e rotonde, senza spigoli. E come sempre senza calcoli di convenienza commerciale, tanto da far durare la prima canzone, “Time (you got me”), per ben sedici minuti. E con la chitarra dal sapore hawaiano, e le percussioni, fa pensare ad una terra soleggiata, primaverile, dove distendersi come Fabio Concato appena smontato dalla macchina guidata piano. “Floriana” invece è prettamente melodica: la melodia passa dal flauto, alla chitarra elettrica alla tromba, in maniera gentile, e non ha ritornelli, è un unico discorso, declamato dagli strumenti senza fretta, ma con incisività. Il down tempo “God blessed the fool” è cantato con una voce in gate, resa surreale. “Back in love” è un’altra esperienza soffice, cantata sugli arpeggi di chitarra acustica che spesso intonano accordi di settima maggiore, e il basso che, oltre ad accompagnare, esplora note medio alte. “Wrong about the rain”, con un tappeto ritmico di clavinet acido, ci porta in una situazione sophisti-pop da fine anni Settanta, quasi da Lucio Battisti alle prese con “Il veliero”. Ed infine la titletrack, “Soft landing”, è realmente un atterraggio dolce, con la chitarra elettrica solista protagonista, sempre sobria. L’ideale per quaranta minuti di giardino verde in musica. (Gilberto Ongaro)