MEDICAMENTOSA  "Flood"
   (2019 )

Il terzo EP di Bruno Mari, nome d’arte Medicamentosa, è un viaggio attraverso una terra che è vicina al collasso, dove acqua e aria sono i protagonisti e l’acid house si fonde all’elettronica più sperimentale e vicina all’industrial. A farla da padrone è, paradossalmente, l’ottimismo, quello folle e cieco dell’uomo che, pur sapendo di stare andando incontro alla distruzione, spera ancora nel miracolo.

Flood – inondazione purificatrice a liberare la terra dai mali che la affliggono – inizia con “Etopoiesi”, brano acid house influenzato da tanti artisti internazionali più o meno recenti (penso al bellissimo disco del 2018 di Yves Tumor, ma anche ad altri ottimi album usciti l’anno scorso, come quello di Tirzah). L’apertura psichedelica lascia spazio a “Elafonissi”, brano spiccatamente introspettivo e al tempo stesso delirante, vicino a una certa psichedelia nostrana e a certa elettronica degli anni ’00. A questo brano lungo e ipnotico segue “Avremo le ali e le branchie”, lucidissima analisi (meglio dire augurio per il nostro futuro) dell’uomo che per resistere ai cambiamenti climatici diventa uccello e/o pesce. Una melodia kraftwerkiana è attraversata da una voce robotica che sembra provenire dall’aldilà.

Segue “Sinis”, maggiormente rilassante, a tratti addirittura ambient, che non può non ricordare alcune grandi opere di Brian Eno, anche se la strumentazione ricorda più quella di certi artisti new age anni ’90. Alla breve “Sinis” segue “Balenabus”, anche questa estremamente dolce, che culla l’ascoltatore in un viaggio per mare che sembra non avere una fine. Con Flood, Mari ha abbandonato la ritmica più pop dei lavori precedenti per dedicarsi a una musica a tratti ambient e a tratti elettronica minimalista che soddisfa e convince. (Samuele Conficoni)