MANOVALANZA "Last live at Terrazza sul Lago"
(2018 )
Dopo dodici anni di carriera e quattro dischi in studio, i Manovalanza decidono di pubblicare un album dal vivo, registrato presso La Terrazza Sul Lago in occasione dell’ultima serata di chiusura dello storico locale in provincia di Arezzo, location di pagine molto importanti nella storia della band fin dai suoi esordi.
Il lavoro si sviluppa attraverso 15 tracce in grado di fornici un'idea dell’impatto live del gruppo e del loro ska-punk. Il filo conduttore dei loro brani è certamente l’immediatezza, che fa sì che i brani, senza troppi e inutili ricami, arrivino decisi al pubblico. Non manca l’ironia, basti pensare al pezzo di apertura ''Jagermeister'', ma anche momenti più seri e di velata malinconia, come in ''Che gioia il buio'', traccia tratta dal disco del 2013 ''Tutto Contro'' e scelta come singolo di lancio dell’album, con la quale la band parla di un trentenne rifiutato dal mondo che vive però la sua solitudine senza vergogna ma anzi come motivo di vanto. Il gruppo non si risparmia e si spreme per tutto l’arco del live fino a spendere anche le ultime energie rimaste. Se i pezzi rimangono sempre in bilico tra parti in cui prevale lo ska più classico, ballabile e coinvolgente, e virate più aggressive che sfiorano il punk più “violento”, lo stesso non si può dire per quanto riguarda i temi trattati che passano dalla frenesia dei tempi moderni di ''Tremore'', alla narrazione ironica di ''Siamo anziani a vent’anni'', inno ben orchestrato alla semplicità del vivere, per giungere, con ''Tutto Contro'' e ''Lettere nel vuoto'', ai problemi che purtroppo attanagliano sempre più spesso i musicisti, che faticano a trovare location in cui proporre la propria arte e a vedersi retribuito un ingaggio per il loro servizio. Il disco dei Manovalanza farà sicuramente felici i molti amanti del genere e potrà essere una piacevole scoperta anche per chi decidesse di rapportarsi per la prima volta a questo stile di musica, pronto a gettarsi alla ricerca del loro prossimo live per vivere in maniera ancor più diretta l’esperienza energica e trascinante dello ska. (Andrea Ravasi)