PRESIDENTI A TEMPO PERSO  "Crepa, cuore"
   (2018 )

Spesso nella vita si cerca la “poesia” fuggendo dalla realtà, appartandosi in luoghi ameni e solitari, per poi descrivere il tutto con parole arcaiche e talvolta incomprensibili, giusto per fare gli alternativi e darsi un tocco apparentemente naif! I quattro componenti dei “Presidenti a Tempo Perso”, giovane band romana, hanno deciso invece di ricercare la poesia nella vita di tutti giorni, e soprattutto di descrivere le proprie sensazioni in maniera diretta e senza fronzoli, a partire già dal titolo del loro disco d’esordio chiamato molto semplicemente “Crepa, cuore”. Un progetto musicale di appena venti minuti che, anche se un po’ acerbo, colpisce, come anticipato dal titolo, dritto al cuore, con atmosfere cupe e malinconiche, e che grazie alla delicatezze delle sonorità e alle linee vocali dirette ed immediate, aiuterà senza dubbio a scavare nel proprio animo, riportando in superficie le ombre e i pensieri del nostro vissuto quotidiano. Il disco si apre con “Preludio”, una piacevole “intro” che, in meno di due minuti, racconta in maniera intensa il dolore di un amore finito, un brano interessante che forse ha il difetto di finire nel momento in cui lo si sta apprezzando, ma che comunque è un ottimo invito all’ascolto del brano successivo, “Tutto Tace”, caratterizzato da un rock melodico e malinconicamente riflessivo, accostabile al sound delle prime opere dei Tiromancino o dei Radiohead. Un deciso cambio di spartito si ha con “Sollevamento pesi”, l’atmosfera è più scanzonata, il testo è quasi una filastrocca in rima, che rende il brano molto orecchiabile e leggero, con un pregevole finale in crescendo di tromba e drumming. Ma sarà l’unico momento di totale spensieratezza di “Crepa, cuore”, poiché nella parte centrale del disco, con “Ottovolante” e “Rottami”, il tessuto musicale ritorna nuovamente a farsi malinconico ed evocativo, particolarmente arricchito da sperimentazioni elettroniche che, in un epico crescendo musicale, dona ai testi dei due brani un tono esistenzialistico ed interpretativo molto sentito, facendo raggiungere l’apice emotivo al progetto musicale dei “Presidenti a Tempo Perso”. Le malinconiche riflessioni del singolo “Attico” chiudono quasi volutamente il percorso introspettivo intrapreso in questo breve viaggio musicale, un brano che parla della paura che hanno due persone innamorate di convivere e perdersi nell’abitudine e nella routine, paura che spesso deriva dal forte desiderio di conservare intatto il proprio rapporto e la propria complicità, e che è sintetizzato in maniera “cruda” dallo struggente pensiero interpretato da Matteo Rotondi: “Ho lavorato tutto il giorno per i nostri figli, non dirmi che adesso devo pure amarli!”. “Crepa, Cuore” è una chiara dichiarazione d’intenti della la band romana, che ha dimostrato delle ottime potenzialità, ma se vorranno trovare da questo primo album d’esordio i germogli per un futuro successo, dovranno, secondo il mio parere, migliorare il songwriting, che talvolta si rivela un po’ troppo semplice, e rendere più modulata e varia l’espressività vocale ed interpretativa. In conclusione il progetto musicale dei “Presidenti a Tempo Perso” è un disco che, anche se non introduce linfa nuova nel panorama musicale italiano, si fa ascoltare con piacere e che si fa apprezzare per degli arrangiamenti spesso raffinati, godibili ed eleganti, con brani sostenuti da una buona base ritmica che ben si fonde con la sperimentazione elettronica, donando all’intero progetto musicale interessanti sonorità contemporanee. (Peppe Saverino)