BANDABARDO' "Tre passi avanti"
(2004 )
E ora sono cazzi, per la Banda. Poveri sciocchi, ma non hanno messo in moto il cervello in sala d’incisione, fra erba e mojito? Come faranno, in futuro, a superare in bellezza e candore, invenzioni ed energia, questi tre passi avanti? Un film in 14 episodi, un documentario in 14 trame, un carnevale in cento coriandoli, un percorso di guerra e festa e canzoni. Romantiche (stupefacente la trilogia di canciones intonate o ispirate da Ramon), esuberanti, folli, schizzate, coraggiose (“Il Mistico”, che smussa spigolosità waitsiane e kurtweilliane con rotondità epicamente folkaiole), citazionistiche (“Sempre Allegri”, che riprende brandelli di Dario Fo), barricadere (la title track che urla a squarciagola: “Io seguo Che Guevara, libero nell’aria”). Canzoni che paiono movimenti di un sabba, ipnotiche e fatte per conoscere ulteriori bagliori live, all’ombra del palco che per la Banda è molto, se non tutto. Due cover, tra Messico e nuvole francesi. Una ghost ad alto tasso alcolico. La voce di Errique mai così ispirata, il gruppo mai così serrato, chitarre come frecce, trombe come piovesse, sezione ritmica da orologio svizzero. Ho visto un re. Anzi, sette. Banda. Musica, maestri. (Massimo Cotto)