LOS DEFUNTOS "Il mio universo irregolare"
(2017 )
Ma senti un po’ come ti fregano ‘sti Los Defuntos! Fai partire il cd e sembra una dozzinale proposta emo-rock con patetiche invettive. Ma, presto, realizzi l’errore quando avverti che, nel suo andare, il contenuto fomenta una bella ricerca melodica e, soprattutto, all’atto di ascoltare “Spaccare le cose” saresti pronto a perdonarli anche se, per assurdo, il resto dell’album fosse claudicante e inconsistente. E invece non è proprio così, la neo-label Villain Squad c’ha visto lontano a pubblicare “Il mio universo irregolare”, battesimo musicale per la band toscana che fa presagire tanto di buono per il futuro. Solo un paio di bersagli da puntare: soldi e amore come temi diretti e ricorrenti ma dichiarati col giusto proclama, ed il merito della band è quello di non dar adito a stanchezza uditiva. E allora, Los Defuntos: vamos! “Il mio finale inconcludente” ha un assetto molto vario con giusti stop e ripartenze per non appesantire la virilità del sound. “Vorrei comprarmi un sacco di cose” è ossessiva e nevrotica per rimarcare l’avversione verso le falsità e l’ostentazione d’immagine ad ogni costo, che deforma e distanzia la socialità. In “Solo per i soldi” incalzano toni sempre più aspri contro chi si crogiola nel denaro piovuto dal cielo senza il minimo sforzo e si atteggia a snob. Le tastiere acide di “Arpie” servono a rimarcare un ruggito efficace, sostenuto da chitarroni lenti ma incalzanti. Nel caso aneliate un po’ di tregua, sarete accontentati... parzialmente: la triade “Avere troppo tempo”, “Tutto quello che non sei” e “Non ci meritiamo niente” te la presentano facendoti credere che si siano rammolliti di botto, ma tutto dura fino a metà dei brani, poiché i finali sono golosamente ariosi e riprendono a pedalare non poco. Basta, come dicevo, che ti spiattellino una sola traccia, non solo per “Spaccare le cose” ma anche le classifiche: un bellissimo melodic-core che tocca l’apice di una corte ricorrente fatta ai Finley, mentre le radio dovrebbero farla ai Los Defuntos per abbellire i loro palinsesti, con un brano-bomba che più singolo di cosi ti scoppia in mano. Quindi? “Il mio universo irregolare” è tutto bello, perfetto, patinato e senza errore? Si’, un errore c’è ed è nel nome: altro che defunti! Ma, anche in questo caso, l’hanno fatto apposta per fregarti ancora: t’aspetti andazzi funebri ed invece trovi grandi marce vitali. (Max Casali)