SUR  "Sur"
   (2006 )

Avrei preferito non conoscere Ermanno. Ermanno è un amico giornalista (ed ora anche musicista), con il quale in passato ho condiviso diverse cose, compreso un biennio (o triennio, o più ancora?) in una nota radio del bolognese. Facevamo tutt'altro, in verità, ma si finiva sempre a parlare di musica. Così, ad anni di distanza, mi consiglia questo disco cantato da una sua amica, tale Eloisa Atti. E torniamo al punto iniziale, avrei preferito non conoscere Ermanno. Perchè ora tutti penseranno che parlerò bene di questo disco per fare un favore ad un amico. Balle, se faceva schifo glielo dicevo, sia ad Eloisa che, soprattutto, ad Ermanno (e, anzi, probabilmente l'avrei sfottuto un bel po', della serie "invece che mandarmi tue amiche incapaci con la musica mandami amiche brave in qualcos'altro" ecc. ecc.). Invece questo è un gran disco. Ora, quindi, vorrei tanto che i Sur fossero dei perfetti sconosciuti, che non avessimo amici comuni: perchè io ora voglio proprio convincervi, questo è un gran disco (l'avevo già detto?). Qui c'è jazz, echi brasiliani e portoghesi, ed anche tanto amore per la canzone italiana d’autore. Sotto la direzione artistica di Mirco Mariani (già batterista di Mazapegul, Vinicio Capossela e Enrico Rava, nonché titolare del progetto Daunbailò) e la direzione esecutiva di Marco Ambrosi (chitarrista di Rosaluna e Sazizz’ Trio) è nato un piccolo capolavoro, originale, sognante ed al tempo stesso ironico. Eloisa Atti e Francesco Giampaoli, di formazione classica e jazz, sono attivi sin dai primi anni Novanta sulla scena del jazz e della musica brasiliana e pop-rock in Italia: hanno collaborato con artisti come Bob Moses, Marilyn Mazur, Michael Riessler, Lennart Aberg, Rita Marcotulli, Bruno Tommaso e la Banda Municipal de Santiago de Cuba, che annoverava tra i propri musicisti Compay Segundo. Hanno inoltre preso parte a spettacoli teatrali e cinematografici, ed anche al Nuzzo - Di Biase Show di Maria Di Biase e Corrado Nuzzo, comici di 'Mai dire lunedì'. Frega niente, tutto ciò, se le note non fossero giuste. Se le parole non fossero così straordinariamente evocative ("Come creta ti bagna le dita la vita segreta, ti scruta, t’invita, senti l’aria morbidamente accesa, tentata... Non sai se cercare un battito o se nascondere un’anima vuota..."). Bravi, allora, diciamolo pure, e che tanto sforzo per le nostre orecchie sia ben ripagato. Anche se, comunque, avrei preferito non conoscere Ermanno. Ma questa è un'altra storia... (Andrea Rossi)