NEWDRESS  "Falso negativo"
   (2017 )

I Newdress, bresciani, attivi dal 2008, aggiungono il quarto capitolo al libro della loro carriera. Si tratta di “Falso Negativo”, lavoro interessante che ci riporta indietro nel tempo, avendo come astro guida i Joy Division e le band orbitanti attorno alla new wave, ma che cerca una via italiana al genere, contaminandolo di elettronica. Sei tracce inedite e tre bonus track sono le nove pagine di questo nuovo capitolo scritto da Stefano Marzoli (voce e sintetizzatori), Jordan Vianello (batteria), Andrea Zagna (basso) e Matteo Frigoli (chitarra elettrica). “Attico Narcotico” è la promettente opening track in cui sintetizzatori, batteria elettronica e basso sono in prima linea a sostenere la voce non imponente ma che ben si sposa con le sonorità del brano, mentre la chitarra elettrica, con discrezione, dà il tocco di classe al tutto. “Daylight” è più energica rispetto al brano di apertura, complice il ritmo maggiormente veloce ed un ritornello arricchito da cori sintetizzati, mentre nebulose atmosfere e rarefatte alchimie sonore ci portano diritte alla terza traccia: “Rumore Interiore”. L’elettronica si impadronisce di “Hedone” e di “Messaggio Criminale”, brani ammalianti che sconfinano in un ben riuscito synth pop, mentre chiude le sei tracce inedite “Santa Indolenza”, che con la sua intro enigmatica e la voce sussurrata getta le basi per un brano denso di pathos. La prima delle tre bonus track è la cover dei Sound, “Contact The Fact”, più edulcorata e quindi resa maggiormente attuale rispetto alla versione originale. “In Questo Inverno” e “Sorride A Tutti” sono brani già inseriti in lavori precedenti ma che non si discostano stilisticamente dai pezzi inediti. Nel complesso “Falso Negativo” è forse un disco che non inventa nulla di nuovo, stilisticamente parlando, ma arricchisce un genere musicale che ha fatto la sua storia e che, ancora oggi, continua ad affascinare un pubblico sempre più vasto. Un disco genuino, e per nulla pesante nel suo scorrere, in grado di accattivarsi le simpatie anche di chi non ama particolarmente la new wave. (Angelo Torre)