GAE CAMPANA "Mondo matrioska"
(2016 )
Gae Campana è un debuttante cantautore abruzzese che si affaccia sulla scena con un titolo che non è un caso: “Mondo Matrioska”. La bambola russa lui l’ha voluta simboleggiare anche per la varietà di generi che contiene il suo album: dal pop al gipsy, dal jazz alla bossanova. Però non ha voluto impregnare i pezzi circoscrivendoli in un’unica impronta, ma da buon dispensatore musicale qual’è, ha equilibrato gli ingredienti per dare forma ad un lavoro totalmente godibile. D’altronde, prima che questi 11 brani vedessero la luce, Campana ha macinato anni e anni d’esperienza suonando in varie band, proprio per assorbire il più esteso insegnamento possibile ed operare d’umilta per rimettersi sempre in gioco e pronto a sfidare nuovi confini artistici. E’ lapalissiano che mettersi alla prova gli abbia giovato non poco e darà indubbio piacere a chi l’ascolterà. Dopo l’introduttivo coro di bambini, con tenere ambizioni di conquistare il mondo, è la volta di “Quintino ha perso il treno”, un country-pop dall’andamento vivace e divertente, con dichiarato riferimento nonsense al regista-pulp Tarantino. Anche la titletrack viaggia su questi binari, ma l’aggiunta del banjo conferisce all’impianto sonoro ambientazioni western e spirito nomade. Non si disdegnano strizzatine d’occhio a Sergio Caputo in “Solo adesso” e “Trivella più che puoi”, mentre da tenere particolarmente monitorate sono senz’altro “Quanta Strada” e “Non dimenticare”, brani in bilico tra raffinata bossanova e carezzevole jazz. Sarebbe particolarmente riduttivo catalogare Gae Campana semplicemente come cantautore. E’, oltremodo, un ciarliero narrativo, un “sarto” compositivo, che fa repentinamente cambiar d’abito alle sue canzoni, con improvvise e sorprendenti trasformazioni. Fregoli, al confronto, era solo un principiante… (Max Casali)