OPERA SECONDA  "L'attesa"
   (2016 )

Il 2016 sarà un anno agro-dolce per tutte le generazioni che si sono succedute nell’ultimo mezzo secolo e che sono stati (e rimarranno) estimatori dei Pooh. Da una parte c’è il fatto di goderseli dal vivo per tutti i 12 mesi, dall’altra sono pronti i fazzoletti per sancire il loro scioglimento. Ma fino a un certo punto, e ne spieghiamo il perché. C’è una band in giro, gli Opera Seconda, che in sette anni di attività ha sempre mostrato un forte interesse a seguirne… le orme (con la “o” minuscola, sennò è tradimento!…). Ebbene, tre anni fa i ragazzi sono riusciti a contattare nientedimeno che Red Canzian (bassista e voce dei Pooh) che, in quel periodo, stava scegliendo le migliori cover-band del suo gruppo per poi riunirle in una compilation. Tra queste scelte c’erano anche gli Opera Seconda, nome dato proprio da Canzian in quanto non gli piaceva quello che si erano dati in origine (Boomerang), perchè troppo inflazionato. Anche loro sono in cinque ed il primo lavoro, di un paio d’anni fa, conteneva 10 cover dei Pooh e 2 inediti, ma il grande consenso lo riscuotono nella dimensione live perché è nella loro filosofia emozionare con suoni veri e mai campionati. Ed il pubblico ne intuisce l’autenticità decretandogli ovunque consensi in tanti palchi anche di un certo spessore, come quello del “Red Canzian day” davanti a migliaia di persone. L’amicizia stabilita, e poi consolidata nel tempo con il loro beniamino, ha senz’altro contribuito a dare agli Opera Seconda la spinta per pubblicare oggi un intero album di inediti: “L’attesa”, che annovera ospiti illustri come Drupi, che canta in “Angeli o bambini” e “L’ultimo amore”, e Phil Mer (batterista dei Pooh degli ultimi tempi) che suona nella title-track. Brano alquanto singolare poiché è diviso in due parti: cantata e strumentale. Naturalmente, non si distacca dalla matrice del sentimental-pop di tutto il disco ma è foriero di aspetti interessanti . La voce di Gianluca Di Febo contribuisce non poco a tenere alto il ricordo degli autori di ''Piccola Katy'', grazie alla rispettosa somiglianza con Canzian. Siamo certi che sia l’unica cosa che non dia fastidio a Di Febo, perché è consapevole di metterci tutta la sua personalità, ed è prerogativa della band non scimmiottare nessuno, per rispetto del pubblico. Insomma, a fine anno il testamento musicale dei Pooh è pronto, quanto i loro eredi a riceverlo. “Chi fermerà la musica”? Di sicuro non gli Opera Seconda… (Max Casali)