COLDPLAY "X & y"
(2005 )
Coldplay, atto terzo, dopo 'Parachutes' e 'A Rush Of Blood To The Head', ma stavolta il ritorno ha addosso il peso di milioni di copie vendute e di milioni di orecchie tese all’ascolto. Il compito non era facile, la pressione era tanta. E si sente. In ogni nota. La magia dei Coldplay rimane intatta, le corde vocali di Chris Martin vibrano ancora sincere eppure a 'X&Y' manca qualcosa. Dodici canzoni impeccabili, spesso molto belle (“Fix You” rimane incollata alle orecchie, “Low” al cuore e la traccia nascosta è forse il pezzo migliore dell’intero disco) ma imbrigliate dentro una produzione praticamente perfetta con arrangiamenti sontuosi quanto pesanti, che diventano un recinto per la forza selvatica dei Coldplay. Non cercate la freschezza di 'Parachutes', perché qui non c’è n’è traccia e 'X&Y' assomiglia molto, a volte troppo, al suo predecessore 'A Rush Of Blood To The Head' senza però averne i guizzi. Sono passati cinque anni dalle immagini di quel ragazzo fradicio e ingenuo sulla spiaggia che cantava "Yellow" muovendo passi insicuri e dubbiosi, ora Chris Martin è cresciuto, ha una moglie ingombrante, Gwyneth Paltrow, e una figlia piccola, Apple. Non c’è niente di male in tutto questo, ma forse adesso è più difficile cantare come se tutta la tua vita dipendesse da un pugno di canzoni. Perché, probabilmente, non è più così. (Andrea Morandi)