DURANOIA  "Duranoia ep"
   (2016 )

Dopo l’esordio, nel 2012, con “Sinceri Equivoci”, i Duranoia hanno conosciuto quasi un lustro di assenza dal mercato discografico, periodo sabbatico dopo il quale la band ha potuto ripartire con una nuova formazione e, adesso, anche un nuovo EP. Il dialogo iniziale fra la chitarra e la voce di Davide Sandri in “Testo A Capo” esplode in un pezzo di puro rock che trasuda grinta ed energia e che troverà la sua reale dimensione in sede live. “Lieto Fine” si poggia su un’ottima linea di basso e, mentre la batteria insiste sullo stesso ritmo, le chitarre aggiungono qualche sprazzo di post rock, svelando un altro aspetto dell’anima di una band che, nonostante la virata apparentemente brusca, non perde in termini di efficacia. La cattiveria dello stoner prende corpo in “I Racconti di Katy B”: il pezzo presenta strofe nervose che danno l’impressione di poter deflagrare da un momento all’altro. Questo accade in passaggi che esaltano le chitarre e la voce moderatamente graffiata, prima di un finale che mette a nudo la grande tecnica dei membri della band, grazie ad una batteria che contribuisce a rendere più concitati i graffianti fraseggi fra le due chitarre. “Agente Arancio”, ultimo dei quattro pezzi, costituisce una sorta di summa di tutto ciò che la band ha lanciato nelle precedenti quattro tracce. Il rock multiforme dei Duranoia è fatto di raffinate distorsioni, accelerazioni e frenate, potenza ed energia e momenti in cui la tensione sembra stemperarsi. Non si limita a seguire un percorso, ma tenta di crearne di propri. E lo fa, perché tutti e quattro i membri della band sono degli ottimi strumentisti, e dalla propria hanno anche una buona abilità compositiva. (Piergiuseppe Lippolis)