THE JOHN-PAULS "The John-Pauls"
(2015 )
Difficile, davvero difficile scovare notizie su questa esordiente band post-punk proveniente da Austin, Texas. Il web, per una volta, non ci aiuta granché nella nostra ricerca, citando alla rinfusa nomi similari come la John Paul Band di Warrenton (Virginia), il cantautore Jon Paul da New York, ed altre realtà musicali più o meno rispondenti a questo nickname. Non una parola, invece, sugli autori di questo e.p. decisamente promettente ed invogliante. Così, affidandosi alle nude note stampa, impariamo che The John-Pauls hanno registrato questi 4 scarni ed essenziali brani (per soli 10 minuti totali!) nello studio del concittadino Jim Eno, batterista dei seminali Spoon, e qui già qualcosa comincia a quadrare. Da quello studio, per intenderci, sono passati non solo gli stessi autori di "Girl can tell" ma anche e soprattutto The 1975, Frank Turner e persino Cody Chesnutt. Ecco che tutto prende un senso: il leader dei John-Pauls (nickname pare dedicato all'ex Santo Padre Giovanni Paolo II), Phillip Niemeyer (chitarra e voce), scrive testi poeticamente sensuali, quasi a luci rosse, su note che ricordano i Sonic Youth come gli Unrest di Mark Robinson, mentre "tutto il resto della band" sono in realtà i soli Mark Fagan (chitarra) e la batterista Mikila Zaorski, da non confondersi con l'omonima percussionista che potreste scovare in rete come autrice di "Roar! Lion" nel lontano 1999 con lo pseudonimo di Mikila Z. In soli 4 brani The John-Pauls denotano però una certa originalità, nonostante si dimostrino debitori di una interessante "mezcla" di inflessioni ed influenze. Rimane l'indubbia accezione post-punk, ma "Let's burn down westlake" è splendidamente pop, "We should be armed" rimanda alla mente i Nirvana più acustici, e la chiusura affidata a "Sweeden" può addirittura ricordare un brano dei Bee Gees anni '60 (quelli di "Massachusetts" e di "I've Gotta Get a Message to You", per intenderci). Debutto davvero interessante, insomma, quello del trio di Austin. Ma mai come in questo caso, per ipotizzare un giudizio appena appena più fondato, occorrerà una prova sul lungo percorso. (Andrea Rossi)