W. VICTOR  "Che bella cacofonia!"
   (2015 )

“Che Bella Cacofonia!” è il quinto disco di W. Victor, artista poliedrico che ci aveva già abituato a lavori multiformi e variopinti nel corso della sua lunga carriera. Questa volta sembra essersi spinto oltre, dando l’impressione di mettere in musica il caos, coniugando alla perfezione ritmi balcanici che ricordano Goran Bregovic, musica d’autore, piglio da cabaret e spunti carnevaleschi. L’inizio è proprio all’insegna di un'allegria dilagante: “E Carnevale” ha il passo pesante d’un ubriaco ed un incedere che metterà in moto i vostri muscoli senza che possiate controllarli. “Gigolo John” è un altro brano molto riuscito, questa volta il tono si fa più serioso grazie alla tuba prima del finale: Victor canta con voce bassa e profondissima, tre lampi di chitarra colorano ulteriormente il pezzo. Gli schemi di “Che Bella Cacofonia” (terzo brano del lotto e title track) rappresentano una sorta di dichiarazione d’intenti, di manifesto artistico di Victor e la sua band. Il trittico “Taranbella”, “Azerty Uiop” e “Après la Pluie” è la messa in musica dell’allegria e della spensieratezza, con il primo che richiama davvero la tradizionale danza meridionale ed il terzo che si rivela come uno dei più belli e riusciti dell’intero disco, che sorprendentemente si chiude con atmosfere più malinconiche (“Monte Carlo”, “Un Giorno Così”). “Che Bella Cacofonia!” è un lavoro che rapisce l’ascoltatore, lo trasporta in un mondo fatto di colori e di suoni che provengono da qualunque parte del mondo, e lo stupisce irrimediabilmente. Fiati, percussioni, fisarmonica, organetto e violino producono una festa che ha dell’incredibile e che non si può fare a meno di apprezzare. (Piergiuseppe Lippolis)