DANAMASTE  "Amore, tosse"
   (2015 )

Camaleontico, davvero coraggioso e riuscito. Quello che propongono i Danamaste è un lavoro qualitativamente impeccabile, pretenzioso al punto giusto ed assolutamente godibile. Un racconto sviluppato con una consapevolezza artistica che in pochi, nel nostro paese, possono permettersi di avere. Nove brani intensi, sussurrati ed urlati in faccia. Un concept raffinato e mai domo. Alla quarta fatica discografica, la band campana ci regala un disco di rara bellezza, un grido netto e potente. Sembra di viaggiare sulle spalle del Battiato di “Fetus”, accompagnati dai migliori lavori de Il Rovescio della Medaglia, il tutto in chiave moderna, con un’immancabile componente melodica degna delle migliori produzioni italiane. Tutto è ben congegnato e perfettamente collocato nel contesto. La ricerca del suono è evidente, cristallina: loops, cori e chitarre si scagliano, ora con forza ora con delicatezza, su liriche morbide e graffianti allo stesso tempo. È il tutto che regge sé stesso e sviluppa il tutto. Sembra un LP costruito per accumulo, come i romanzi di Pynchon, che procede su saliscendi complessi e, ad un primo impatto, di difficile comprensione, ma funzionali e quindi giusti, puliti e di buon gusto. È un progetto, quello dei Danamaste, che a mio avviso, nel nostro stivale, possono compiere e realizzare con successo in pochissimi (penso ai Volvedo). “Amore, Tosse” è una perla che va raccolta ed indossata nelle migliori serate. (Flavio Minelli)