GLI UFFICI DI OBERDAN "La velocità degli anni"
(2015 )
GLI UFFICI DI OBERDAN sono un trio alternative rock da Treviso. Le prime idee progettuali vengono partorite nel 2014, anno in cui i primi pezzi vengono scritti dalle corde del gruppo, che faticano però a trovare la giusta controparte dietro i fusti della batteria, la quale arriverà finalmente allo scadere dell'anno. Viene così a completarsi la formazione che vede Davide Cadoni imbracciare la chitarra e urlare dentro al microfono, Pasquale Rao picconare sulle corde del basso e Davide Amadio martellare le pelli di rullante e grancassa. Nei primi mesi del 2015 il repertorio viene composto. Velocemente una decina di pezzi vengono scritti e arrangiati con naturalezza, e nel mese di maggio è ormai tutto pronto per essere inciso su disco. Il gruppo entra quindi al Cheap Studio di Alex Cominsky per registrare un primo Ep di 5 tracce, intitolato "La velocità degli anni". Il genere ricorda tutto e niente, chitarre graffianti e taglienti, bassi ruvidi e sferraglianti, batterie che nascono dal punk rock americano per rimescolarsi ai riffoni delle chitarre, a volte richiamanti il rock hardcore, per creare un tappeto sonoro su cui la voce, a volte urlata e a volte accarezzata, ci ricorda che l'italiano può essere la lingua più efficace alla comunicazione dei messaggi. Testi introversi ed evocativi, poesia che quando arriva ti costringe ad aprire gli occhi. Le tematiche trattate e sviscerate tramite il cantato sono molteplici, ma si ricollegano tutte al tema principale dello scorrere inesorabile del tempo, in un mondo sempre più concentrato su culture dell'indifferenza e dell'isolamento. Dai testi emerge la rabbia verso ciò che ci ha portato a non guardarci più in faccia, a non concentrarsi più sui problemi reali, nascondendoci dietro i nuovi bisogni e i nuovi modi di fare che le varie evoluzioni, tecnologiche, industriali e culturali hanno portato in dote ad una realtà che, oggi, ci vede separati l'uno dall'altro. Traspare la voglia di cambiare nonostante tutto, la voglia di non perdere la speranza in un domani migliore, di cercare quella rivoluzione che potrà prendere forma solo quando ci sarà piena coscienza dello stato attuale delle cose, senza nessuna pretesa di conoscere quale sia il bene e il male, ma con l'intento di spingere chi ascolta a porsi delle domande al riguardo. Del resto si suona come si vive, per scoprire, costruire e conquistare quella parte di noi che sentiamo debba in qualche modo appartenerci, per accendere la luce in quegli uffici in cui progettiamo ogni giorno le nostre rivoluzioni. Il nome del gruppo fa riferimento alle vicende di Guglielmo Oberdan, martire per la patria, giustiziato nel 1882, reo di aver preparato un attentato all'imperatore austriaco Francesco Giuseppe, con il fine di liberare il suolo italico dal dominio straniero. La storia del garibaldino, che mirava ad unificare l'Italia, è metafora di una vita in cui ognuno di noi conosce sé stesso passo dopo passo, affrontando sconfitte e vittorie, arrivando ad unificare il proprio tutto, che è ben più della somma delle nostre singole caratteristiche e dei nostri passi. Per farlo, però, dobbiamo imparare ad accettare le nostre condanne, le realtà personali e contestuali con cui ci troviamo a convivere, prendendo coscienza dei nostri limiti, delle nostre potenzialità e di ciò che ci sta aspettando per aiutarci a dare un nome alla nostra storia personale e collettiva. Tutto questo, e molto di più, lo si può conoscere dal 16 giugno 2015, giorno da cui l'EP viene fatto ascoltare al pubblico, in free download su bandcamp e distribuito digitalmente da Zimbalam sui vari portali come iTunes, Spotify ecc. La band sta già solcando i primi palchi suonando con l'anima di chi della musica non ne può fare a meno e, già che c'è, la utilizzerà come mezzo di comunicazione, per niente unilaterale, ricercandovi all'interno un modo per conoscersi più a fondo. L'album è disponibile in free download alla pagina gliufficidioberdan.bandcamp.com/releases.