JONNY BLITZ  "Colpa del sole"
   (2015 )

Dopo le prime e buonissime impressioni che il loro esordio (“Musica Per Chi L’Ascolta La Prima Volta”) aveva suscitato, tornano i Jonny Blitz. “Colpa Del Sole” - questo il titolo del nuovo lavoro – è un disco molto eclettico, sotto tutti i punti di vista. L’ultimo dei Jonny Blitz suona molto estivo, è una vera ventata d’aria fresca grazie a un sound indie pop rock con una forte ispirazione cantautorale e testi che trasudano sottile ironia e leggerezza, muovendosi fra diverse tematiche, ma mai trattate con eccessiva serietà. Due collaborazioni di spessore, quelle con Paolo Giovenchi e Bugo, sono altre pennellate in un disco già variopinto. Sopravvive la forma-canzone, ma ciò che colpisce è l’efficacia con cui i riff di chitarra elettrica abbracciano gli arrangiamenti acustici e una batteria sugli scudi. È l’allegria il trait d’union delle undici tracce che compongono “Colpa Del Sole”: resiste (anzi, domina) anche quando i ritmi si abbassano, grazie a un songwriting perfettamente calzante con il genere prodotto. È un album tutto da ballare, che dal vivo potrà comunicare ancora qualcosa in più. Si apre con “Una Bici In Due”, realizzata con Paolo Giovenchi: uno dei pochissimi pezzi lenti e riflessivi, ma non per questo meno validi. Anche il brano con l’altro ospite d’onore, Bugo, è parecchio riuscito: “La Valigia Dell’Artista” si gioca lo scettro di migliore dell’album con “L’Ora Di Bere”, pezzo di chiusura con testo ironico e assoli elegantissimi. “La Ballata delle Streghe” (de I Giganti) è l’unica cover del lotto, riprodotta in maniera molto efficace. Sono tanti i pezzi che meriterebbero una menzione speciale, come “Animali” o “Oh Darling”, che suonano spensierati ma contengono spunti di riflessione lanciati in pieno stile Jonny Blitz. “Colpa Del Sole” è un album brillante, prodotto da una band che, dopo aver mosso i primi passi solo due anni fa, già riesce a mettere a nudo una grande maturità: questo lavoro entra, di diritto, nel gotha delle migliori nuove uscite italiane del 2015. (Piergiuseppe Lippolis)