SANTARE' "Ad occhi aperti nel buio"
(2015 )
I Santarè sono Filippo Cavallo (Voce, Chitarra Acustica, Pianoforte), Lucio Disarò (Chitarre Elettriche) e Massimo Lorenzon (Batteria). Il gruppo di Cuneo, a lavoro dal 2011, pubblica con Areasonica Records il proprio album di debutto, ''Ad Occhi Aperti Nel Buio''. Risulta davvero imbarazzante volgarizzare con le parole un lavoro discografico ben assemblato come questo. Raccontare la bellezza, senza sfociare nel qualunquismo più puro, è impresa ardua, sebbene si tratti però proprio di questo. La band dice di lasciarsi ispirare, per la realizzazione della propria musica, dalla filosofia new age, dalla psicologia, dalle arti visive. Come si fa a non amarli, allora? Come si può anche solo non riconoscere che abbiano proprio fatto centro con un album come questo? Ci descrivono, con musica e parole, cosa si vede ad occhi aperti nel buio, e ci forniscono gli strumenti adatti a comprenderlo a nostra volta, a scavare nei nostri animi spesso tormentati, nebbiosi, oscuri. Tenere gli occhi ben aperti, pur essendo assolutamente consapevoli di essere al buio, è una scelta che si decide di prendere tutti i giorni. In brani come ''Semplicemente un Fiore'' si recita “…con la poesia ti scriverò parole nuove. Le canterò in musica. Ti renderò quel che mi hai dato”. Si mettono da parte pignolerie virtuosistiche e si prendono in mano gli strumenti all’unico nobile scopo di comunicare, nella maniera più pura e fanciullesca del termine, lasciando spazio alle idee, alle immagini che si creano quando si vive, quando si sente, quando si è in conflitto, quando si fa arte. I Santarè sperano che la propria musica faccia da colonna sonora alle nostre vite, aiutandoci semmai a comprenderle più a fondo. La loro musica però non fa da colonna sonora solo a queste. Con il brano ''Libero'' in versione acustica, infatti, fanno da sottofondo musicale al film "Io non ti conosco", che vede il debutto di Stefano Accorsi alla regia. Da citare anche la Shakespeariana ''L’amore non è una relazione'', arrangiata con il maestro Gabriele Roberto tra il 2011 e il 2013, che pare faccia eco al noto Sonetto 116, ''Love is not Love''. (Abernathy)