NOT A GOOD SIGN "From a distance"
(2015 )
I Not a Good Sign giungono finalmente al traguardo del secondo disco: è ''From a Distance'', attesissimo sequel del debutto omonimo del 2013. Pubblicato nuovamente da Fading Records/AltrOck, etichetta nostrana tra le più apprezzate all'estero per la qualità della scuderia e l'innovazione di tante proposte, ''From a Distance'' è un lavoro di svolta, che conferma le conquiste del precedente e presenta nuovi sviluppi e soluzioni. La formazione milanese, nata nel 2011 per volontà di Paolo ''Ske'' Botta e Francesco Zago di Yugen insieme al produttore Marcello Marinone, arriva al nuovo album con una formazione rinnovata, con il nuovo chitarrista Gian Marco Trevisan, che ha sostituito il dimissionario Zago, uscito dalla band dopo la realizzazione di ''From a Distance''. A differenza dei classici del genere e di numerosi dischi di area new progressive, ''From a Distance'' non predilige le lunghe suite ma si struttura su dieci brani di media durata, caratterizzati da un accattivante incontro di varie anime, dal respiro melodico alla spinta graffiante dell'hard rock. Uno dei principali motivi di distinzione dei Not a Good Sign riguarda l'interpretazione del linguaggio prog-rock, spesso accusato di passatismo e di incapacità di rinnovarsi, rispetto al quale la band dà una propria lettura: “Non riusciamo a considerare Not a Good Sign completamente come un figlio della modernità, ci sono troppi riferimenti timbrici/compositivi alla stagione d'oro del prog '70 e non solo. D'altro canto, ci sono altrettanti aspetti musicali e di produzione che sono molto vicini a delle esperienze più moderne, a volte persino distanti dal rock. La nostra freschezza risiede nell'onestà dell'approccio, da un lato figlio del proprio tempo, dall'altro memore e portatore di memoria di una stagione musicale indimenticabile”. Insieme al quintetto compaiono il maestro Maurizio Fasoli (Yugen) al pianoforte, Eleonora Grampa al corno inglese/oboe e Jacopo Costa al vibrafono/glockenspiel: “In ''From a Distance'' la band è più matura e consapevole, la visione artistica più chiara e intellegibile. C’è una maggiore ricerca melodica e timbrica, ancor più evidenziati i giochi di luce e colore. Questi timbri degli strumenti ospiti impreziosiscono il sound e diventano in qualche occasione addirittura protagonisti assoluti”. Per l'occasione i Not a Good Sign hanno anche realizzato un video per il brano ''Flying Over Cities'', un contributo visivo che sottolinea e rafforza il contrasto tra il testo distopico e il clima musicale dinamico e scattante.