IL REBUS  "A cosa stai pensando?"
   (2015 )

Il mondo della musica indipendente italiana, in quest’ultimo periodo, è in straordinario fermento. Siamo solo a febbraio, ma non sono mancate, nel primo mese dell’anno, proposte importanti da parte di artisti italiani. È da registrare, però, anche il debutto di una band comasca: Il Rebus. Qualcuno penserà, ascoltando il disco, che “A Cosa Stai Pensando?” sia probabilmente il lavoro di un gruppo con qualche anno di carriera alle spalle, già abbastanza maturo, di certo non esordiente. Effettivamente, Il Rebus non ha avuto alcuna fretta di pubblicare questo disco. I tempi sono stati abbastanza lunghi, ma i risultati si vedono. A partire dalla copertina, che ritrae una statua che tiene in mano un apparecchio elettronico e lo fissa con aria seriosa, per arrivare al sound e ai testi. Il Rebus utilizza sonorità rock contornate di buon pop, ma con evidenti richiami al cantautorato classico. Alcuni passaggi sono quasi più “parlati” che cantati, ma ben si inseriscono in questo contesto. Lo stile scelto è adatto per tracciare un quadro della società con prese di posizione dirette: lo sguardo disincantato con cui Il Rebus guarda il mondo trova dei riscontri in un songwriting sempre all’altezza. Crisi, carenza di prospettive e tutte le storture del mondo moderno sono descritte su uno sfondo rock sempre elegante. “A Cosa Stai Pensando?” raggiunge il suo momento più alto con “Nei Ghetti D’Italia…”: testo esemplare, recitato con uno stile un po’ Teatro Degli Orrori e un po’ Offlaga Disco Pax. “Roma Brucia” e “Avere Trent’Anni” sono altri due pezzi molto efficaci, sebbene siano strutturati diversamente dal suddetto. “A Cosa Stai Pensando?” è sicuramente un esordio positivo e una proposta che suggerisce di tenere d’occhio la band comasca. È un disco che sembra poter esprimere tutto il suo potenziale in una dimensione live, ma che potrebbe fare un po’ più di fatica ad ottenere un ampio successo commerciale. Il Rebus, tuttavia, oltre ad aver dimostrato precocemente tanta maturità, possiede anche una grande personalità: il futuro è tutt’altro che un enigma. (Piergiuseppe Lippolis)