2CELLOS  "Celloverse"
   (2015 )

Le due rockstar del violoncello Luka Sulic e Stjepan Hauser, in arte 2Cellos, tornano con “Celloverse”, il terzo album dopo “2Cellos” del 2011 e “In2ition” del 2013. Completamente autoprodotto, “Celloverse” è definito dal duo come l’album più sperimentale e innovativo in termini di produzione. In effetti il talento di Luka e Stjepan nel superare con naturalezza e disinvoltura le barriere tra i vari generi musicali (rock, pop, classica, dance, folk, etc.), si conferma in questo progetto nella sua massima espressione: non solo riletture ma vere e proprie fusioni – come il mash up tra Iron Maiden e l’Ouverture del Gugliemo Tell di Rossini in “The Trooper Overture”, e il passaggio dalle Quattro Stagioni di Vivaldi all’hard rock degli AC/DC in “Thunderstruck” – in cui la sperimentazione raggiunge una straniante credibilità su entrambi i fronti in gioco, quello classico prima e quello rock in perfetta sequenza. E le incursioni in ogni campo musicale proseguono per tutto l’album, dal folk dei Mumford & Sons in “I Will Wait” alla dance di “Wake Me Up” di Avicii, passando per Michael Jackson (''They Don’t Care About Us''), i Muse (''Hysteria''), i Radiohead (''Street Spirit''), per arrivare alla composizione originale che dà il titolo all’album “Celloverse” e inaugura una nuova carriera di compositori, solo abbozzata nei precedenti lavori. Non poteva mancare, infine, un duetto con un ospite d’eccezione: l’amico di sempre Lang Lang. Assieme alla superstar cinese del pianismo internazionale, i 2Cellos nel loro inconfondibile stile che mixa rock e classica rivisitano la celebre hit “Live and Let Die” del grande Paul McCartney. Nella Deluxe Edition del nuovo album, con diversi videoclip realizzati nel corso di questi anni, viene messo in evidenza anche l’enorme talento del gruppo nelle arti visive e, con due live tratti dal memorabile concerto nella più importante arena della nativa Croazia, viene esaltata a dovere anche la dimensione live, perché è qui che i 2Cellos raggiungono la loro massima espressione, per la travolgente vitalità che li caratterizza e perché dal vivo la perfetta fusione tra classica e rock si espone senza possibilità di inganni.