THE MANZI "Taste the Manzi"
(2015 )
The Manzi il duo, ''Taste The Manzi'' l’album, che sigilla l’esordio, nonché la collaborazione musicale, dei polistrumentisti Matteo “Teo” Colonna e Roberto “Bob” Motta. Areasonica Records invece, la macchina che ha permesso la realizzazione di questo progetto discografico dalle mille sfumature sonore. Non bisogna pensare a quest’album come a un percorso lineare, fatto di tappe, di partenze e di arrivi, piuttosto bisogna affrontarlo come se si stesse viaggiando senza meta, alla scoperta di esclusivi luoghi, fatti essenzialmente di suoni. Teo e Bob potrebbero essere considerati i nostri Virgilio della musica. Con loro si viaggia, senza muoversi, a spasso tra i generi, le epoche e i paesi del mondo. Ascoltare quest’album è come entrare in una hall, in una dance hall, dove diventa facile perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Con brani come ''She’s Gone'' o ''Boom'' si balza subito alla fine degli anni Ottanta, quando gruppi come A Tribe Called Quest, con ''People's Instinctive Travels and The Paths of Rhythm'' (1990), segnavano i canoni del Jazz Rap; inevitabile il rimando alle sonorità in stile Bollywood Dance dei brani ''Kora Jeppa'' e ''Ar Cinema'', che a sua volta si contamina di suoni che tendono maggiormente al Rap metal, quello misurato, non troppo estremo, alla Limp Bizkit, per intenderci. Tali influenze si possono distinguere facilmente anche in brani come ''Manzi Rock'' dove, il rock appunto, è controbilanciato dallo slang tipico del rap (''…is in da house'') e dalle metriche dure alla Public Enemy. Bisogna inoltre citare la beatbox di ''I Manzi I Manzi'' e ovviamente il singolo, ''Let Me In'', talmente tanto d’atmosfera, che sembrerebbe essere stato strappato a una delle compilation di Buddha Bar, il tutto a conferma di un album gradevolmente amalgamato nelle sue parti, apparentemente distanti, ma perfettamente fluide. (Abernathy)