CASSANDRA RAFFAELE  "La valigia con le scarpe"
   (2014 )

Un bellissimo album, quello di Cassandra Raffaele, dal titolo “La valigia con le scarpe” che ha permesso alla “cantora” siciliana di essere finalista al Premio Fabrizio De Andrè e vincitrice di Musicultura 2013, importante palcoscenico per gli artisti emergenti e che ha lanciato cantautori come Simone Cristicchi, Renzo Rubino, Paolo Simoni e molti altri. Cassandra Raffaele è un viso già noto, infatti è stata una delle protagoniste di X Factor made in Rai, nel team di Elio. Bene, partiamo per questo viaggio in cui attraverseremo il mondo di una artista dall’inconfondibile voce, che porta dentro sè il calore della sua Sicilia, la riscoperta di sound snobbati per lasciare spazio alla musica da mass media, l’ottimismo e la determinazione di combattere dicendo a tutti che, la situazione che stiamo vivendo, possiamo affrontarla e cambiarla. Il viaggio nella valigia di Cassandra inizia con “Come di domenica (Schiavi di un’idea di perfezione)”: “E a vincer le ombre di questo eterno mal di vivere. Sì, forse riusciamo a vincere, Se siamo onesti con le nostre menti”. Cassandra ci canta che solo reagendo a questo mal di vivere che ci hanno inculcato in questo ultimo decennio riusciremo a risvegliarci come le campane di domenica. Siamo diventati una società che bada all’effimero abbandonando del tutto gli elementi e i valori fondamentali dell’esistenza. In “Occasione”, Cassandra prende in giro l’uomo e lo stereotipo di donna che vediamo nelle tv italiane, dotate di tacchi a spillo, snobbando la sostanza, l’intelligenza e la forza che solo le donne hanno. In “Le mie valigie” emerge la classe poetica di Cassandra che costruisce una canzone molto intima, dal sound delicato e che racconta, attraverso oggetti, la sua valigia fatta di speranze, delusioni e certezze. In “Parole di cartone”, la cantautrice siciliana torna all’argomento dell’uomo e della donna del terzo millennio, raccontandoci del buono e del cattivo e di quello che siamo diventati, parole stropicciate, fatte di ambizioni personali che abbiamo paura di realizzare. Cassandra torna ad un passo lento, in questo bellissimo viaggio nel suo mondo ci mostrando “L’ultimo bicchiere” e per farlo torna malinconica e riflessiva nel cantare le illusioni dei cambiamenti fatti solo con le parole. Buoni propositi che troppe volte affogano in un, neanche tanto simbolico, ultimo bicchiere. In questo pezzo emerge il canto dei rimorsi che tanta gente porta dentro, insieme a ferite per non aver cercato una soluzione divenendo co-autore della fine di un rapporto . In “Forse ci siamo”, Cassandra torna ad un ritmo vivace e canta con sarcasmo l’individualismo sfrenato di cui troppa gente è fatta, più grande del monolocale in cui vive. L’album passa così ad una piega molto personale e racconta, probabilmente, alcuni episodi della vita della cantautrice come in “Adesso posso dirti (fottiti)” in cui gliele canta e gliele suona al suo ex, che sicuramente si sarà sentito onorato di essere stato fonte di ispirazione per una così bella canzone. Cassandra in questo album, sembra seguire un filo logico-storico della vita di ognuno di noi, in quanto ogni canzone sembrano episodi di vita che si susseguono. Stessa struttura avevamo visto e sentito in un album di un pugliese che ha avuto grande successo. Stiamo parlando di Caparezza ed il suo album “Le dimensioni del mio caos”, in cui l’artista seguiva un filo logico costruendo così una storia a puntate in cui ogni puntata era una canzone contenuta nel suo album. Bene, Cassandra Raffaele ha strutturato, con molte delle canzoni contenute in questo album, proprio un effetto di storia di vita a puntate. In tutte le storie, c’è un inizio e una fine, ma avvolte accade qualcosa di magico che fa soffocare l’egoismo delle persone e fa pensare che siamo completi solo con qualcuno al nostro fianco. Infatti con “Simili e contrari” Cassandra ci racconta quello che può avvenire quando le persone cominciano ad usare il cervello e a pensare quello che si è fatto, trasformano così una storia di vita in un racconto trasformato in poesia. Con “Io non mi abbatto perchè non sono un albero”, inventa un vero e proprio inno dedicato a tutte quelle persone sconfortate dal futuro. Un vera e propria carica di energia positiva che ci invita a far emergere il meglio di noi. Chiudono l’album “Cornice d’acqua”, “Unoduetre”, “Aquiloni” e “Succederà” , canzoni scritte non per riempire un album, ma hanno la stessa importanza e valenza delle altre di cui vi abbiamo raccontato in questa recensione lunga più del solito ma che valeva la pena scrivere per raccontare un album diverso dagli altri in cui, la cantautrice siciliana, parla a chi l’ascolta, mettendo in gioco il suo passato e mostrando quello che solo reagendo potremo ottenere. L’artista siciliana, con quest’album, colpisce dritto alla bocca dello stomaco con la sua grande voce e con un sound che bada alla sostanza e al messaggio che ogni canzone vuole lasciare a chi l’ascolta a cuore aperto. (Salvatore Imperio - musicaitalianaemergente.it)