GIANNI TOGNI "....E in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci, e sul palco, m'invento... "
(1980 )
La luna, un piano e Claudio Baglioni. Se si volesse essere maligni lo si potrebbe presentare così. Invece, Gianni Togni, è stato molto più di questo. '...E in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci, e sul palco, m'invento...'. Non è l'inizio di un capitolo di un libro ma il chilometrico titolo del long playing del cantautore romano. Per anni era stato l'apripista nei concerti dei big della musica leggera italiana. Apriva le danze per i vari Cocciante, Pooh, Alunni Del Sole, etc. E spesso nessuno aveva la pazienza di ascoltarlo realmente. In fondo non erano venuti per lui. Comincia a bazzicare il Folk Studio di Roma, nei primi settanta. Da lì sono usciti De Gregori e Venditti, tanto per fare dei nomi. Micocci della IT, casa discografica legata alla RCA, gli fece incidere un disco (1975) ma non successe praticamente nulla. Cambiò casa discografica ed incise un singolo (MA TU NON CI SEI PIU') come preparazione ad un album sempre al di là da venire, che immancabilmente presentava con alterni riscontri nelle sue serata da supporto. Poi la svolta, nel 1980, con questo album da cui è tratto il fortunatissimo singolo LUNA. "Fu l'unione di due canzoni", racconta il produttore Lucariello: "una si chiamava, se non sbaglio, 'Anna', e l'altra 'Guardo il mondo'. La prima aveva un inciso forte - 'Anna non fare la scema', se non ricordo male - l'altra partiva con una strofa molto efficace, che faceva subito presa. Togni fu bravo ad accettare di unire i due brani". Dopo un duraturo duello col singolo di Alan Sorrenti 'Non so che darei', nell'agosto di quell'anno arrivò al numero uno della classifica restando in classifica fino a novembre. Il 33 contiene anche l'interessante 'Chissà se mi ritroverai' (bruciata, non furbescamente, come retro del 45 'Luna') e, soprattutto, 'Maggie', probabilmente la perla assoluta dell'intera produzione di Togni. Lavorando con il team costituito da Lucariello, Morra e Maurizio Fabrizio, che curò l'arrangiamento del singolo, Togni trovò il suo habitat naturale continuando la collaborazione per ancora altri anni. Anche se, l'ultimo vero hit a 45 giri del cantautore romano fu GIULIA nel 1984. (Christian Calabrese)